Casey Stoner, spunta un retroscena assurdo: mondo della MotoGP impietrito

Casey Stoner, spunta un retroscena assurdo: mondo della MotoGP impietrito. La carriera dell’australiano poteva essere molto diversa

Il vero rivale di Valentino Rossi in MotoGP? Tutti pensano a Marc Marquez, anche per quello che è successo tra di loro dal 2015 in poi, ma quella era una versione già in tono minore del campione pesarese. In realtà per mille motivi è stato Casey Stoner, che poteva anche essere al suo fianco con la Yamaha.

Casey Stoner, spunta un retroscena assurdo - NextMoto.it
Casey Stoner, spunta un retroscena assurdo – NextMoto.it

Dopo aver debuttato nel Motomondale a 16 anni in 125 con il team LCR di Lucio Cecchinello, il pilota australiano ha fatto tutta la gavetta fino ad arrivare alla MotoGP, Ci è riuscito nel 2006, debuttando con una Honda RC211V sempre del Team LCR ottenendo anche una pole position in Qatar sul circuito di Losail. Poi l’anno successivo, il passaggio alla Ducati che ha cambiato la vita anche del team bolognese.

Come ha raccontato lui stesso a DAZN qualche tempo fa però, quell’anno avrebbe potuto correre su una Yamaha al fianco di Valentino: “Ho cercato di essere suo compagno di squadra per ben due volte, ma qualcuno in Yamaha me lo ha impedito… Mi sarebbe piaciuto tantissimo avere la stessa moto di un pilota come Rossi per poter imparare da lui”. L’accordo era stato trovato nella stagione 2005, quando duellava con Daniel Pedrosa per il Mondiale 250, poi vinto dallo spagnolo. Alla fine non se ne fece nulla.

Casey Stoner, spunta un retroscena assurdo: quel contratto firmato al volo

Così nelle sliding doors della vita, l’anno dopo il pilota australiano imboccò la porta della Ducati vincendo il suo primo mondiale di MotoGP. In realtà aveva due anni di contratto con la squadra di Lucio Cecchinello, fino al 2007. Ma Livio Suppo, che all’epoca era team, manager delle Rosse, intuì il grandissimo talento dell’australiano e gli fece un’offerta per prendere il posto dello spagnolo Sete Gibernau.

Come è andata veramente, lo racconta adesso in un programma tv Oscar Haro, all’epoca direttore sportivo del team LCR. Ha spiegato che Cecchinello avrebbe anche potuto opporsi, ma il suo era un team privato e di fronte ad un’offerta come quella non poteva opporsi.

Stoner con la Honda del Team LCR 2006 - NextMoto.it
Stoner con la Honda del Team LCR 2006 – NextMoto.it

Loro pensarono ad una soluzione alternativa, puntando su Carlos Checa che correva allora per Tech3 con una Yamaha M1 satellite gommata Dunlop. “L’ho chiamato, era in albergo a Portimao e quando gli ho parlato di un’offerta e mi ha detto di andare subito da lui. Gli ho offerto la moto. Mi ha chiesto se era una Honda gommata Michelin, che era il pacchetto migliore. Non mi ha nemmeno parlato dello stipendio: abbiamo firmato il contratto su un tovagliolo al bar”. E in quel modo si è consumato il destino di due piloti, Stoner e Checa.

Dopo il trionfo nel Mondiale 2011 per Casey Stoner è cambiato tutto: la sua dolorosa confessione

Dopo quella firma, Casey Stoner ha ripagato subito la Ducati vincendo da dominatore il Mondiale 2007 ed è rimasti complessivamente quattro anno con la Desmosedici. Poi è tornato al suo primo amore, la Honda ma questa volta la HRC ufficiale.

Ancora un titolo nel 2011 e poi l’anno dopo, alla fine di quella stagione il ritiro che aveva già annunciato mesi prima. A soli 27 anni il Motomondiale perse uno dei suoi talenti migliori e non c’è stato mai modo di fargli cambiare idea.

Con la Ducati il suo primo mondiale in MotoGP - NextMoto.it
Con la Ducati il suo primo mondiale in MotoGP – NextMoto.it

Come ha svelato lui stesso lo scorso anno al podcast Gypsy Tales doveva combattere una doppia battaglia, con il suo fisico e la sua mente: “C’erano quei weekend dove più forte andavo in pista, più volevo morire. Quando arrivava l’ansia, anche la mia schiena si bloccava. È stato un brutto colpo essere chiuso con le persone e i media, perché non sono mai stato tranquillo di fronte a loro. Le folle non mi hanno mai messo a mio agio”.

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