Allarme in MotoGP, il pilota denuncia tutto: team nel mirino

Il pilota MotoGP non ci gira intorno. La KTM 2025 ha problemi seri e lui non sa più come spiegarlo al team.

Lusail doveva essere la sua pista. L’anno scorso qui aveva fatto scintille, quest’anno solo grattacapi. La moto sembra un’estranea sotto di lui, soprattutto all’anteriore. La confidenza che ti fa spingere al limite è completamente sparita, persino se l’aderenza generale è migliorata rispetto alla scorsa stagione.

Denuncia MotoGP
MotoGP, la dura denuncia (ansa) 11042025 nextmoto.it

Pedro Acosta è sbottato in una requisitoria durissima contro il team KTM dopo l’ennesima sessione deludente, e nessuno è più riuscito a fermarlo. I dati non mostrano nulla di strano, gli ingegneri fissano i monitor perplessi, la telemetria dice che va tutto bene, ma la pista racconta un’altra storia e non è una bella storia.

Una denuncia durissima contro il team

Il problema principale è nel momento più delicato, quello che decide tutto: in frenata. Nel 2024 era il punto forte della KTM, ora è un’incognita, una lotteria: funziona a tratti, poi tutto cambia senza una logica apparente. Tutto si decide a seconda di come imposti la curva, di come tocchi i freni, ma mai in modo prevedibile.

Denuncia MotoGP
Pedro Acosta (ansa) 11042025 nextmoto.it

In qualifica puoi ancora conviverci per quei due giri al massimo che ti consentono di fare il tempo, e stop, mn gara diventa un incubo, con venti moto che ti sfrecciano attorno, le staccate al limite, i sorpassi che diventano un rebus. Acosta sostiene che deve reinventare i riferimenti ad ogni curva ed èn gioco mentale estenuante.

Le vibrazioni sono aumentate, certo, è questo è un altro problema. Strettamente monitorata la pressione gomme, le temperature, gli assetti senza lasciare nulla al caso: tutto viene controllato mille volte e non c’è niente da rimproverare da questo punto di vista. Eppure, niente spiega quello che succede quando sei in sella e gli ingegneri sono senza parole. Ad Acosta non resta che alzare le braccia sconsolato.

Il pilota ripete che la guida è esattamente la stessa dell’anno scorso. Non dovrebbero esserci sorprese, invece la moto invece si comporta come se fosse un prototipo che non ha mai visto prima la pista: è un enigma tecnico che mette a dura prova i nervi di tutti.

Acosta lo ha detto chiaro: lui guida e spiega cosa serve, sono gli ingegneri devono trovare soluzioni. C’è poco da aggiungere, è così che funziona o dovrebbe funzionare una squadra. Per ora però il team naviga a vista e nessuno ha capito l’origine del problema.

C’è ancora tempo per sistemare le cose. La stagione è lunga ma KTM deve fare un deciso salto di qualità: capire il problema prima, e risolverlo. Altrimenti i risultati non arriveranno mai.

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