Matteo Salvini promette di togliere una delle tasse più odiate di sempre e gli italiani possono finalmente fare festa.
Negli ultimi mesi non si può di certo dire che non abbia fatto parlare di sé il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Tra il nuovo Codice della Strada e ancora qualche lontano pensiero per un Ponte sullo Stretto di Messina, con il progetto che passo dopo passo sta facendo la fine dei suoi predecessori, c’è tempo anche per parlare di tasse sugli automobilisti.
Inutile negare il fatto di come la gestione delle auto in Italia sia diventata ormai un lusso che solo pochi possono permettersi e non deve di certo sorprendere il fatto se il mercato è in crisi. Non si deve pensare che siano solo i prezzi in continuo aumento dei veicoli a limitare le vendite, il che è comunque un aspetto importante.
Tra i principali limiti ci sono gli elevatissimi costi di gestione che ne derivano in seguito, con Matteo Salvini che ora sta pensando a delle possibili soluzioni. Il bollo è indubbiamente una delle tasse più detestate e considerate inutili dagli italiani, ma ora sta per arrivare un grande cambiamento attorno all’imposta successiva.
Partiamo dal presupposto che fin da quando è nato il Superbollo, prima con l’ultimo Governo Berlusconi e poi limato ancora di più da quello Monti, si è sempre parlato a fasi alterne di abolirlo. Si tratta di una tassa molto limitante, perché se è vero che spesso chi compra auto sopra i 185 kW se la può permettere, allo stesso tempo comporta tutta una serie di problematiche per il mercato delle quattro ruote che non si può permettere.
Matteo Salvini ha parlato di recente in occasione del Dealer Day di Verona e ha evidenziato come il Governo voglia togliere il Superbollo. Il tutto avverrà in due fasi diverse, con la prima che sarà quello di alzare il valore di potenza dal quale si inizierà a pagare il Superbollo, per poi eliminarlo.
Ricordiamo come il Superbollo è una mazzata anche per le auto elettriche. Solo Lombardia e Piemonte infatti hanno abolito il bollo per sempre, ma nelle altre Regioni, dopo cinque anni di esenzione, lo si pagherà e nella maggior parte dei casi i 185 kW non sono per nulla difficili da raggiungere.