MotoGP 2011: l’onda Honda sul mondiale costruttori

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Chi vince tanto si attira spesso le cattiverie, le invidie e le malelingue di chi, invece, fatica a contrastare questo monopolio. Sommando i trionfi in tutte le categorie del motomondiale, Honda ha ottenuto domenica scorsa, grazie al sostanzioso contributo del neo-iridato Casey Stoner, il 60esimo titolo mondiale della propria storia, lunga 50 anni.

Soddisfazioni che valgono bene il sacrificio di sentirsi fischiare le orecchie, ad esempio per via di chi lamenta che – forte del fatto che fornisce la maggior parte dei team iscritti alla classe regina, e addirittura tutte le squadre della Moto 2Honda può decidere in quale direzione orientare lo sviluppo avendo la maggioranza dei “seggi” in ogni sede regolamentare.
 
Del resto, queste sono opinioni mentre a contare sono – devono essere – sempre i numeri: numeri che parlano molto chiaro, se pensiamo che Honda può a buon diritto vantare di aver raggiunto, proprio domenica scorsa, una sorta di “maggiore età” avendo vinto ben 18 titoli nella classe regina. Ancora più impressionante un altro numero, quello che dà la misura dei successi complessivi: con la nona vittoria stagionale di Casey Stoner, il contatore ha raggiunto la mostruosa quota 646!
 
Tantissime, anche se spalmate su 50 anni: correva infatti l’anno di grazia 1961 quando un altro australiano, Tom Phillis, vinse il GP delle 125 che si correva a Barcellona, sulla collina – poi olimpica – del Montjuïch. Nello stesso anno si rivelava in 250 un altro pilota che con Honda ha condiviso molti dei propri successi: stiamo parlando di un certo Mike Hailwood, passato poi alla storia con l’eloquente soprannome di “Mike the Bike”.
 
Il successo 2011 è stato merito, naturalmente, di Casey Stoner, vittorioso in 9 occasioni; ma non è da sottovalutare il contributo fornito da Daniel Pedrosa e Andrea Dovizioso, capaci (al pari del “koala” campione del mondo) di far chiudere sempre, in ciascuna gara, almeno una HRC entro le prime due posizioni. Quasi a dimostrare che quest’anno, dopo un lungo oblio firmato Yamaha, Honda ha saputo rimettere le cose in chiaro. Nel segno del proprio motore…

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