Yamaha, altro rifiuto: ormai la situazione è permanente in MotoGP

Atmosfera pesante al box Yamaha in vista della tappa al Mugello e anche per il futuro. C’è un grosso problema nel team di Iwata.

Dopo aver conquistato il titolo iridato nel 2021 ed aver lottato sino all’ultima tappa della passata stagione, Fabio Quartararo si aspettava ora di essere nella parte alta della classifica, grazie al lavoro dei tecnici della Yamaha. Per tutto il 2022 il “Diablo” ha chiesto più potenza per la sua M1, ma nonostante gli sforzi ingegneristici non è stato accontentato.

Yamaha no a un team satellite in MotoGP
Yamaha, inizio difficilissimo nel Mondiale 2023 (Ansa) – Nextmoto.it

La Yamaha non ha retto il passo della Ducati e il francese non ha potuto fare miracoli. Sin qui ha anche beneficiato dell’assenza di top rider come Marc Marquez ed Enea Bastianini. Questi ultimi due non hanno ancora colto punti la domenica. Fabio, invece, ha messo a referto 49 punti, 9 in più del suo teammate Morbidelli. Il distacco dalla vetta è già consistente. Il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, può guardare tutti dall’alto in basso, con 94 punti.

Alla vigilia della tappa del Mugello non ci sono particolari speranze di vedere i centauri della casa di Iwata protagonisti. Non solo la Ducati ha continuato a progredire, ma anche Aprilia e KTM potranno dare del filo da torcere. Le moto giapponesi sono rimaste indietro, sia per uno diverso approccio rispetto alle case europee, ma soprattutto per una mancanza di un progetto di crescita a lungo termine.

Se la Honda può ancora fare affidamento su un pluricampione del mondo come Marc Marquez e su quattro moto in pista, in Yamaha tutta la responsabilità è ricaduta su i due piloti del team ufficiale. Dal 2023 la casa di Iwata ha rinunciato ad una squadra satellite. Proprio sulle M1 del team Petronas Morbidelli ha rischiato di vincere il mondiale in MotoGP nel 2020 e Fabio ha mostrato i primi lampi da fenomeno.

Per gli sviluppi e il raccoglimento di dati, inoltre, una seconda squadra risulta fondamentale in top class. Dopo l’addio di Valentino Rossi nel 2021, è toccato ad Andrea Dovizioso guidare la squadra Yamaha RNF. Dati gli scarsi risultati nella passata stagione, i vertici hanno deciso di affidarsi alla tecnologia Aprilia. Il team satellite della casa di Noale ha già portato a casa dei discreti risultati, mentre in Yamaha è divampato il malcontento.

La scelta della Yamaha

Sin qui il miglior risultato per la casa di Iwata è arrivato al COTA con un terzo posto di Fabio Quartararo. Per Franco Morbidelli, invece, sono maturate due discrete quarte posizioni In Argentina, nella SR e nel GP. Troppo poco per sperare di essere protagonisti nella seconda fase di campionato.

Yamaha no team satellite MotoGP
Quartararo ha di che lamentarsi in Yamaha (Ansa) – Nextmoto.it

I limiti tecnici che avevano condizionato la cavalcata del nativo di Nizza nella seconda parte della scorsa annata hanno avuto una forte incidenza anche nel 2023. Per porre rimedio a questa complicata situazione la squadra, nel 2024, avrebbe assoluto bisogno di avere in pista, nuovamente, una squadra satellite ma è arrivata una doccia fredda difficile da tollerare per i fan e i centauri della Yamaha.

In un’intervista a Speedweek, Lin Jarvis, team manager della casa nipponica, ha annunciato: “Ora non è il momento giusto per avere, nuovamente, una squadra satellite“. Una sentenza per le ambizioni future, anche perché la speranza Valentino Rossi si affievolisce di mese in mese. Il Dottore, in qualità di team manager, sta avendo risultati con le Desmosedici in MotoGP e, ad oggi, non è disposto ad affidare ai piloti del team Mooney VR46 delle M1 che limiterebbero la loro crescita.

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