Valentino Rossi: “Honda non si ritirerà dalla MotoGP”

La crisi economica è stata un inatteso regalo di natale per gli sport motoristici e le case automobilistiche e motociclistiche, che hanno assistito ad un crollo delle vendite netto e difficile da digerire.

La Honda è stata la prima ad esporsi e a dichiararsi “out” dal mondo della Formula 1, comunicando un ritiro pesante per il mondo delle quattro ruote.
Si è parlato anche di un ipotetico ritiro dalla MotoGP, cosa ampiamente improbabile secondo il giudizio di Valentino Rossi.
 
ll campione di Tavullia prova a definire i limiti di questa crisi relativamente al campo delle competizioni motociclistiche.
Il ritiro di Honda, Ducati e Suzuki rispettivamente dal mondo della Formula 1, della British SBK e dai Rally, è stata una doccia fredda per lo spettacolo delle competizioni, e adesso il timore è che la crisi si ripercuota velocemente su altri settori.
Quelli che suscitano maggiore apprensione sono, senza ombra di dubbio, la MotoGP e la Superbike.
 
In mezzo ai tanti che temono un ritiro della Honda anche dalla MotoGP, spicca invece Valentino Rossi, figlio disconosciuto della casa alata, che prova a motivare la sua dichiarazione: “Secondo me la Honda non si ritirerà dalla Moto Gp, e non lo farò nemmeno io“.
 
Quasi scontata la seconda parte di dichiarazione, un pò meno ovvia la prima.
Valentino Rossi aggiunge: “La Honda si è ritirata dalla Formula 1, non dalla Moto Gp, anche perchè gli sport motoristici costano tanto. Bisogna fare in modo che rimangano abbastanza moto e macchine per garantire un bello spettacolo“.
 
Comprensibile. Dunque, come riuscire a far rimanere “abbastanza auto e moto” in questo periodo di profonda crisi che sembra essere esponenziale?
 
L’ otto volte iridato Valentino Rossi replica: “Chi di dovere dovrà avere delle buone idee per spendere un pò di meno e superare questo momento. Basterebbe fare moto e macchine meno performanti e risparmiare soldi nell’ evoluzione della velocità.
Anche perchè la cosa che piace alla gente è la battaglia fra i piloti e il fatto che si possa fare la differenza con la guida
“.
 
Un’ affermazione che riporterebbe a tempi in cui la bravura del pilota aveva maggior peso sul risultato finale, quindi, ma che striderebbe con la “teoria dell’ evoluzionismo motociclistico” inteso come incremento delle prestazioni fino al limite fisico che impone il nome di motociclette e non di aerei a quei mezzi che oggi vengono guidati sulle piste della MotoGP.

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