Valentino Rossi ha sempre avuto al fianco Uccio Salucci, un amico e anche un collaboratore davvero storico. Con il passare del tempo il suo ruolo è cambiato
Uccio ha scalato delle posizioni e oggi è un vero direttore sportivo e responsabile del box VR46, una squadra che sta andando abbastanza forte con Morbidelli e Di Giannantonio. Dopo 40 anni passati sempre a fianco, tra lui e Valentino non ci sono segreti.
Tutti hanno negli occhi le imprese di Valentino Rossi in MotoGP, quelle che lo hanno reso celebre, un vero campione senza tempo. I suoi nove titoli mondiali potranno essere a breve eguagliati da Marc Marquez, ma c’è una cosa che non potrà mai essere superata, ovvero il suo enorme appeal con il pubblico. Il Dottore ha sempre avuto un modo speciale di comunicare, che gli è valso anche la Laurea ad honoris causa diverso tempo fa. La fortuna di Rossi è anche quella di essersi circondato sempre di persone fidate, in grado di dargli piena fiducia e di farlo sentire tranquillo in tutte le situazioni.
Uccio Salucci accompagna Rossi nella sua avventura nel Motomondiale dagli inizi, dai tempi della 125, dal 1996. I due si sono conosciuti in quel di Tavullia quando avevano solo tre anni. Un’infanzia trascorsa fianco a fianco e poi una carriera complementare: il campione e la sua spalla. L’uomo di fiducia e di grande affidabilità. Oggi nelle sue mani passano praticamente tutti gli affare dell’universo Rossi.
La VR46 Academy è gestita da Alessio Salucci, che è nominalmente il team director. In più Uccio si ritrova tra le mani il Team VR46, con Di Giannantonio e Morbidelli come piloti. Un bel passo avanti rispetto ai primi anni in cui aveva funzione solo di “supporto” a Valentino, assistendolo in tutto nel box.
Oggi è un vero e proprio manager e svolge alla grande il suo ruolo. Intervistato da FanPage, Uccio Salucci qualche tempo fa aveva dichiarato: “Ho perso il conto delle stagioni che ho fatto, saranno 26 o 27. Ormai mi sento un veterano, un anziano della MotoGP. Ma la passione è sempre la stessa. Questo sport è la mia vita. Non potrei mai stare lontano da questo ambiente”.
Poi un’analisi su quello che è stato il suo ruolo in passato: “Quello che ho fatto con Vale forse mi ha un po’ sminuito. Ma a me non importava. Il mio obiettivo era uno solo: il bene di Vale. Non ero lì per fare da comparsa o per dirgli sempre di sì. Gli ho detto tante volte quando sbagliava, e non è stato sempre facile. Quello che ha sempre contato è il nostro rapporto“. A distanza di oltre 40 anni questo rapporto è ancora saldissimo, come quando erano bambini.