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Ti ricordi il Ciao? La Piaggio ha così cambiato la storia dei ciclomotori da città

Il Ciao è una delle grandi rivoluzioni nella storia dei ciclomotori da città, con questo la Piaggio ha avuto un’intuizione davvero straordinaria.

Oggi vi parliamo di una vera e propria leggenda su due ruote che ha fatto parlare non solo tutta l’Italia, ma in generale tutto il mondo.

Ti ricordi il Ciao? La Piaggio ha così cambiato la storia dei ciclomotori da città (ANSA) NextMoto.it

Ma partiamo dalle origini. Questo ciclomotore è stato prodotto dal 1967 al 2006 ed è uno dei più venduti della storia in Italia. L’ingegner Bruno Gaddi era a capo dell’equipe che aveva progettato il primo modello e sin dall’inizio questo modello si è distinto grazie alla semplicità della sua meccanica.

In origine era provvisto di un motore a cilindro orizzontale a due tempi che era funzionante con una miscela olio-benzina al 2%. Arrivava nel mondo delle due ruote in un momento in cui i costi stavano lievitando e si cercava qualcosa che fosse adatto a tutti e anche a ogni tipo di tasca.

Alla sua uscita, infatti, il Ciao costava circa 55mila lire considerando che all’epoca lo stipendio di un operaio si aggirava tra le 80mila e le 100mila il prezzo era da considerarsi accessibile a tutti. Facendo due calcoli, e tenendo conto dell’inflazione, un prezzo che oggi si potrebbe paragonare a mille euro. Ma andiamo a scoprirne tutte le curiosità.

Il motore del Ciao, la rivoluzione della Piaggio

Il motore del primo Piaggio Ciao era davvero semplice, elementare, compatto e adatto a tutti e proprio questo era uno dei suoi grandi punti di forza. Era monocilindrico con un solo pistone a due tempi, funzionava dunque in maniera davvero semplice con un giro del pistone che fa il pieno di miscela e scoppia.

Il motore del Ciao, la rivoluzione della Piaggio (ANSA) NextMoto.it

La cilindrata era attorno ai 49 cv, un motorino che poteva guidare anche un 14enne con il famoso patentino. Si parlava di una potenza di 1.5 cavalli che non sembra tantissimo, ma che in realtà lo rendeva un mezzo adatto per tutte le occasioni e anche sicuro perché non andava oltre i 40-45 km/h. 

Aveva una trasmissione a cinghia, di fatto questa collegava il motore alla ruota ed era molto silenzioso. Inoltre si avviava a pedali e non aveva bottoni e chiavi, questo rischiava di farlo diventare facile da rubare e per questo all’epoca la catena era d’obbligo. C’erano inoltre delle alette sul cilindro per permettere quello che era un raffreddamento ad aria.

Vendite del Piaggio Ciao

Il Piaggio Ciao ha venduto oltre 3.5 milioni di esemplari in tutto il mondo in 40 anni di produzione. L’anno con il maggiore numero di acquisti è il 1980 che parla addirittura di 815mila ciclomotori venduti solo nel nostro paese, record assoluto e ancora imbattuto per quanto riguarda il mercato nazionale.

Dopo il picco di vendite avvenuto negli anni ottanta, però, nel decennio successivo le vendite iniziarono a calarsi quasi dimezzandosi attorno ai 448mila modelli l’anno. La cessazione delle vendite arrivò nel 2007 dopo quasi 40 anni di grandi successi.

Sono numerosi i paesi dove ha raggiunto dei risultati importanti come la Germania dove addirittura veniva venduto in due versioni differenti. Inoltre è stato venduto anche in nazioni che si trovano al di fuori dell’Europa. E oggi si pensa anche a un nuovo modello.

L’influenza culturale

Il Piaggio Ciao fu anche protagonista di un’influenza culturale, presente praticamente ovunque, dalla tv ai giornali fino alla radio, l’abbiamo visto cavalcare soprattutto il cuore dei più giovani.

L’influenza culturale (ANSA) NextMoto.it

Soprattutto nei film è diventato iconico sotto ogni punto di vista. Basti pensare a Bianca di Nanni Moretti del 1984 dove il professore si muove per la città sulle due ruote. Un momento iconico della storia del cinema italiano come quello di tante commedie tra gli anni ottanta e novanta in cui lo vediamo spesso parcheggiato soprattutto fuori dai bar.

E anche spot pubblicitari che ne hanno permesso anche l’esplosione dal punto di vista mediatico, all’epoca non c’erano social network e le cose arrivavano alla gente proprio in questo modo.

La fine di un’era e una pesante eredità

Il Piaggio Ciao ha smesso di essere prodotto nel 2006 dopo che per quarant’anni era stato protagonista. Sono molti i motivi che hanno costretto a chiudere questa straordinaria avventura che aveva portato il nome del nostro paese in giro per il mondo.

Tra i principali sono le nuove leggi europee che hanno inquadrato una differente emissione di inquinanti. Il mercato è poi cambiato andando a rivoluzionare tutto con i giovani che non volevano più questo tipo di modello.

Una pesante eredità che ha visto diversi modelli provare a emularne il successo senza riuscirci del tutto. E la stessa piaggio ha riscosso successo con modelli come lo Zip, il Liberty e ancora il Bravo e il Boxer. Senza dimenticare anche tentativi di crearne una versione completamente nuova.