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Storica moto inglese all’asta, i centauri non stanno più nella pelle: è ancora bellissima

Vi sono moto che per la loro iconicità non passeranno mai di moda. Questo modello di scrambler vi lascerà senza fiato.

Quando una leggenda su due ruote finisce all’asta i collezionisti di tutto il mondo si muovono per anticipare la concorrenza. Con la diffusione delle aste online il gusto di beffare un rivale si è un po’ perso, ma a rimanere intatta è la passione per dei gioielli senza tempo. Le scrambler, in particolar modo, rappresentano l’essenza della cultura sportiva americana ed inglese. Poi vennero costruite anche in Italia.

Una leggenda inglese all’asta – nextmoto.it

Sono moto in grado di affrontare con coraggio qualsiasi superficie. La BSA Spitfire Scrambler è stata creata alla fine degli anni ’50 per mettersi in tasca il trofeo Triumph TR6 “Desert Sled” nel competizioni nel deserto della California meridionale. Non è stata pensata per la strada, ma per affrontare lo sterrato. Si trattava di una moto concepita per vincere in competizioni che oggi sarebbero considerate folli per il livello di pericolosità.

La Spitfire non aveva indicatori di direzione, silenziatori di scarico e nessuna predisposizione per una targa. Una scrambler nuda e cruda che richiamava allo stile enduro e classico di quell’epoca. È stata una delle prime scrambler BSA. La Birmingham Small Arms Company (BSA) era un produttore britannico di mezzi, armi da fuoco ed equipaggiamento militare. Il lancio di veicoli ha avuto termine nel 1973, ma negli anni ’50 era al top.

La BSA Spitfire Scrambler venne lanciata nel 1957, progettata per affrontare le sfide americana. Anche ai tempi il Motorsport rappresentava un viatico per accrescere le vendite. L’obiettivo era quello di mettere i bastoni tra le ruote alla Triumph, proprio nella costa occidentale americana, esaltando l’importanza del mercato a stelle e strisce per i produttori di motociclette britannici dell’epoca.

Un modello spettacolare all’asta

Lo Spitfire Scrambler usava il motore della BSA Road Rocket, ma aveva diverse modifiche per competere nell’off-road. La moto presentava un aumento del rapporto di compressione a 9:1, il montaggio di un carburatore Amal Monoblock più ampio, l’adozione di un albero a camme da corsa “357” e una coppia di scarichi diretti senza silenziatori.

Spitfire Scrambler BSA all’asta (Instagram) nextmoto.it

Lo Spitfire Scrambler aveva un telaio leggero, le forcelle e le ruote della Gold Star Catalina. Dopo un anno dal lancio vene scelto un telaio BSA A10, impreziosito di un ampio paramotore e da un serbatoio della benzina da due galloni americani. Col tempo sono arrivate le Spitfire Mark II, III e IV. Questi modelli vantavano ulteriori miglioramenti nelle sospensioni, nella frenata e nella carburazione, dando ancor più piacere di guida ai centauri.

La moto divenne una protagonista assoluta nelle gare nel deserto americano. La BSA Spitfire Scrambler del 1961 che è finita all’asta è stata rinnovata. Presenta una combinazione di colori originale di fabbrica con un serbatoio del carburante rosso con lati cromati, parafanghi cromati, coperture laterali nere e un sedile in vinile nero con bordini bianchi. E’ in vendita presso Woodland Hills, in California. Ai tempi era stata ribattezzata “Desert Sled”.

Andrà a ruba. La TR6, comunque, conquistò successi a raffica sino agli anni ’60. Poi arrivò una rivoluzione tecnica con l’Husqvarna che spodestò la regina inglese. La BSA Gold Star vinse il Gran Premio di Catalina nel 1956, una corsa di 100 miglia sull’isola di Santa Catalina al largo della costa di Los Angeles.