Duro colpo per Stellantis, con le norme UE che ancora una volta sono un limite allo sviluppo delle auto.
Negli ultimi anni sta diventando un vero e proprio calvario per le grandi aziende automobilistiche, con le Leggi che stanno nascendo che sono sempre più limitanti e dannose per lo sviluppo. L’Unione Europea sta imponendo una serie di normative che nella maggior parte dei casi vanno contro le logiche di mercato, il che dunque non fa altro se non affossare il settore.
L’imposizione alla produzione di auto elettriche si sta rivelando un pesantissimo autogol, tanto è vero che i grandi colossi asiatici stanno festeggiando di fronte a queste scelte. Stellantis sta cercando di cambiare rotta, con il nuovo CEO Filosa che sta cercando di riportare la produzione quanto più vicina possibile al termico, in modo tale da poter rimanere competitivi.
Non è di certo facile, anche perché i paletti non mancano di certo e dunque i rischi sono sempre grossi. Il pericolo principale è però la possibilità di chiusura delle fabbriche, perché questo porterebbe a perdere il posto di lavoro a migliaia di persone, il che sarebbe altamente deleterio per tutti.
Non ci ha girato tanto per le lunghe il responsabile di Stellantis per l’Europa, ovvero l’ex CEO di Alfa Romeo Jean Philippe Imparato, con questi che di recente, come riporta motori.it, ha sottolineato un aspetto essenziale. Al momento è fondamentale vendere un maggior numero di auto elettriche, altrimenti diventerà necessario attuare un piano che porterà alla chiusura delle fabbriche.
Una scelta che è davvero molto dura da accettare, ma che è la chiara testimonianza di come in questi ultimi anni si sia lavorato in modo pessimo a livello istituzionale. Le auto elettriche sono una soluzione eccellente, ma ogni cosa imposta è rigettata dal popolo e non ci si deve di certo sorprendere se si è di fronte a un simile flop.
Le aziende faticano ormai sempre di più a rimanere a galla e sono sempre più frequenti le notizie che parlano di cassa integrazione per i lavoratori. Imparato mette in chiaro come, se le cose non cambieranno, con queste norme si è destinati ad arrivare alla chiusura degli impianti e nessuno vuole questo, dunque speriamo che possa essere da monito per il futuro.