Ve lo sarete chiesto mille volte, ma quando entra nel settore delle moto Toyota che produce praticamente di tutto? Ecco perché ad oggi, non lo faranno mai più.
Le case giapponesi sono ciò che si avvicina di più alla definizione di “multitasking” nel mondo dei motori. E’ possibile comprare infatti un condizionatore Mitsubishi come una berlina sportiva o magari un bel motorino Honda Cub da una casa che produce pure automobili sportive. Soltanto un marchio fa parzialmente eccezione in questo campo, un brand che tra l’altro, ha dei numeri da capogiro nel suo settore di maggiore rilievo… 
La casa di cui stiamo parlando è Toyota, marchio che nel settore delle automobili è una vera leggenda, un asso pigliatutto capace di vincere a più riprese la WRC, la Le Mans e soprattutto di polverizzare qualunque record di vendita con la sua Corolla, tutt’ora l’auto più popolare e venduta nel mondo. Il marchio ha coperto molto bene alcuni suoi fallimenti eccellenti con questa lunga serie di successi e bisogna scavare a fondo per scoprirli davvero.
Pochi sanno che il marchio giapponese ha avuto alcune esperienze poco piacevoli nel mondo della Formula Uno da cui si è ritirata dopo aver speso milioni senza mai vincere un mondiale come sperava di fare in pochi anni e anche nel campo delle motociclette, dove non è stata in grado di replicare i successi di Suzuki e Honda, per fare un esempio.
Non lo faranno più!
Guidare una moto con il marchio Toyota è impossibile perchè non ne esistono, fino a prova contraria. Ma non è proprio così: infatti, la casa produttrice ha realmente provato ad inserirsi in questo complesso settore anche se la storia è talmente antica e poco conosciuta che si fa una fatica terrificante anche solo per trovare informazioni a riguardo. Fateci un applauso, perchè ci siamo riusciti. 
Dopo la guerra, un ingegnere di nome Kazuo Kawamata si appoggiò a Toyota per fondare una casa sussidiaria del famoso marchio convinto che i giapponesi dopo la devastante crisi dovuta alla fine del conflitto avrebbero comprato più volentieri delle economiche moto, anziché delle più complesse automobili. Kawamata aveva ragione, peccato che la sua idea venne stroncata da Honda che con una serie di scooter riuscì ad abbattere ancora di più i costi stroncando le gambe a qualsiasi rivale.
Però un progetto simile andò avanti davvero per un periodo di tempo: tra il 1949 ed il 1960 una casa nota come Toyo Motor operò in Giappone vendendo – secondo i dati di Motor Biscuit – almeno 10mila motociclette com quella qui sopra. A parte qualche immagine di modelli restaurati e cataloghi dell’epoca, è quasi impossibile trovare informazioni su questo brand che Toyota sembra intenzionata a dimenticare.
Ma perchè non si conosce quasi nulla di questa storia? Presto detto, sembra che la qualità delle motociclette di Kawamata non fosse così esaltante. Aggiungiamo il fiasco commerciale ed il fatto che la casa fosse un sotto marchio ed è facile capire perchè Toyota non ha nessun interesse a rivangare questo progetto fallito. A parte una concept presentata ad inizio duemila infatti, la casa non ha mai più messo piede nel settore delle moto e probabilmente non lo farà per molto tempo.
