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Questa moto è praticamente una Ducati, ma ha un altro nome nei concessionari: che gioiello

Le moto italiane hanno da sempre avuto grande successo e ora arriva anche chi mette in crisi la Ducati.

Non ci sono dubbi sul fatto che per tanti anni l’Italia ha avuto modo di presentare sul mercato una serie di moto di indubbio valore. Ora sono gli anni d’oro della Ducati, con il colosso di Borgo Panigale che ha dimostrato di poter dare alla luce delle moto straordinarie e che stanno dominando in pista.

Questa moto è praticamente una Ducati, ma ha un altro nome nei concessionari: che gioiello (nextmoto.it)

Si sa che dominare nel mondo delle corse dà una grande mano anche nel settore delle vendite, motivo per il quale sempre più persone al giorno d’oggi sono vogliose di acquistare una Ducati. I prezzi spesso però si presentano molto elevati rispetto alla concorrenza, il che fa desistere i clienti.

Ci sono però delle storie che hanno permesso di rendere la Ducati ancora più iconica, anche perché ha saputo stringere degli accordi con delle grandi aziende. Una di queste è senza dubbio la Cagiva, con questo colosso che ha potuto dare vita a una collaborazione con Ducati a partire dall’1 giugno 1983 e da quel momento è nata una moto da sogno.

Cagiva Alazzurra: la collaborazione con Ducati è vincente

Una delle più interessanti moto prodotta negli anni ’80 è senza ombra di dubbio la bellissima Cagiva Alazzurra. Un modello che lo si poteva acquistare in varie modalità, con la base che però era sempre il bicilindrico Pantah, con questi che poteva però essere da 350, 500 o 600 di cilindrata.

Cagiva Alazzurra: la collaborazione con Ducati è vincente (YouTube – nextmoto.it)

Una moto che sarebbe stata progettata a Varese nella sede Cagiva, il che deriva dalla sospensione della produzione di Ducati, con l’assemblaggio di 14 mila motori che sarebbero andati solo in casa Cagiva. Una scelta che creò non poche perplessità, ma questo accordo sarà alla base per rilanciare il marchio negli anni ’90 con la produzione di modelli eccezionali come la Monster, la 916 e la 999.

L’Alazzurra della Cagiva però non riuscì a imporsi come avrebbe voluto, con la produzione nell’agosto del 1982 che è di solo circa mille esemplari, i più dei quali nemmeno venduti. Arrivano dei cambiamenti negli anni, ma la situazione è complessa. Tra i vari problemi ci sono quelli al tenditore della cinghia, ma anche la carburazione è complessa. Una moto che piano piano uscì dal mercato e sicuramente ha lasciato non poche perplessità durante il suo periodo nelle concessionarie.