Scoppia l’allarme in strada per un difetto davvero pericoloso. Così quasi 30mila auto sono state costrette al richiamo.
Negli ultimi anni si sono fatti sempre più frequenti i richiami in fabbrica di veicoli a due e quattro ruote per ragioni tecniche, a volte per questioni facilmente risolvibili e di poco conto, in altri casi per défaillance più rilevanti, tali da comportare un pericolo se mantenuti in marcia. E proprio quest’ultimo è il caso dell’auto di cui parleremo. Un vero colpo di scena trattandosi di un marchio legato ad una Casa che ha fatto della sicurezza e della robustezza dei suoi mezzi il suo mantra.
Nello specifico le vetture sottoposte a revisione hanno toccato quota 27.816 e sono state tutte costruite prima dell’anno in corso. E’ curioso notare come questa notizia arrivi proprio a ridosso di un’altra comunicazione relativa al produttore europeo di riferimento per quanto concerne lo stop alle previsioni di vendita per il 2025 a causa dell’incertezza commerciale generata dall’introduzione dei pesanti dazi doganali tanto voluta dal presidente Donald Trump negli Stati Uniti.
Polestar, compagnia svedese specializzata in automobili elettriche e controllata da Volvo, è finita al centro dell’attenzione per una vicenda di difetti tecnici su svariati esemplari della sua Polestar 2, destando stupore proprio perché solitamente molto attenta. A darne l’annuncio venerdì scorso la National Highway Traffic Safety Administration americana, che ha quindi tenuto a specificare come tutti i veicoli sotto la lente siano stati immatricolati prima di questo gennaio.
Stando alle informazioni diffuse dall’agenzia Reuters a non funzionare sarebbe la telecamera posteriore, quella utilizzata in fase di retromarcia. Da quanto si apprende l’immagine di eventuali ostacoli o persone dietro al mezzo non verrebbe proiettata sullo schermo, aumentato in pericolo di investimento. Con grande solerzia la Casa scandinava si è subito resa disponibile a riparare alla mancanza, aggiornando, in maniera totalmente gratuita per il clienti, il software incriminato.
Malgrado come detto il costruttore del Nord Europa vanti una certa fama, non è la prima volta che si trova a dover intervenire in fretta e fuori per una componente fallosa. Già lo scorso anno si era trovata a dover richiamare l’EV realizzato in Cina. In quel frangente erano state oltre 25mila, sempre distribuite negli Stati Uniti, da controllare e riparare per un motivo analogo.