Quale auto guiderà Papa Leone XIV? Occhio alla scelta, ha davvero l’imbarazzo in garage: ecco svelati i primi dettagli dalla Santa Sede.
L’inizio di una nuova era, una di quelle scritte nelle pagine di storia. L’avvento di Papa Leone XIV al pontificio aggiunge un nuovo capitolo al libro dell’umanità. Il nuovo Santo Padre ha sorpreso i conclavisti più esperti e i fedeli, balzando fuori come nome a sorpresa tra i candidati più accreditati da stampa e opinione pubblica. Un colpo di scena che proverà a mettere tutti d’accordo, nel mentre che un’altra domanda (meno importante) stuzzica il grande pubblico.
Quale auto guiderà, ora, Papa Leone XIV? Guiderà… Si fa per dire. A margine rispetto alle sue principali e storiche funzioni, la papamobile è uno dei mezzi più iconici e riconoscibili di sempre. Ciascun Papa ha avuto la propria, generando spesso lo stupore o addirittura le polemiche di analisti e fedeli.
A Papa Francesco era toccata la Fiat 500L: una scelta che il precedente pontefice aveva avallato in linea con l’immagine umile che lo ha sempre contraddistinto. Nessun marchio di grido e nessun optional particolare: Bergoglio si era limitato all’essenziale per la propria auto, sebbene una delle sue ultime in dotazioni sarà tenuta in museo come cimelio dal valore inestimabile.
Ora toccherà a Papa Leone XIV scegliere la propria papamobile. Le prime indiscrezioni raccontano di una Volkswagen Passat avvistata dalle parti del Vaticano, in corrispondenza degli alloggi del nuovo Santo Padre. Quanto filtra, però, è diverso: Prevost sarebbe indirizzato ad un ripristino della formalità e del ruolo austero della Chiesa, passando anche dai piccoli dettagli. Tra questi c’è anche la sua prossima papamobile, che si prepara a ripescare un classico della Santa Sede.
In attesa delle prime conferme ufficiali, Papa Leone XIV sembra optare per un ritorno alla Mercedes Classe M blindata, la stessa che i fedeli avevano già potuto ammirare durante l’epoca di Benedetto XVI. Chiaramente in versione moderna e in linea con la sostenibilità dovuta nel 2025, nel tentativo di ripristinare un certo simbolo di prestigio da sempre abbinato al ruolo della Santa Sede.
Ciò che è certo sarà l’imbarazzo della scelta a disposizione del nuovo Papa. Starà a Prevost e al Vaticano, poi, optare per la scelta migliore. Il taglio col passato appare inevitabile, dopo che il pontificato di Papa Francesco aveva segnato un’era di grande umiltà ed essenzialità.