I proprietari di moto che rispettano le nuove normative anti-inquinamento devono fare attenzione a questi possibili problemi.
Negli ultimi anni abbiamo visto come le case motociclistiche abbiano introdotto diverse novità sui modelli di nuova generazione. Molte di queste aggiunte si sono rese necessarie per rispettare le normative anti-inquinamento: l’obbligo della riduzione delle emissioni nocive ha costretto le aziende a costruire delle moto molto meno impattanti ma comunque prestanti.

Una sfida tutt’altro che semplice: con Euro 5, entrata in vigore nel 2021, i limiti sono diventati sempre più stringenti e con Euro 6 ormai alle porte lo saranno ancora di più. Ma quali sono gli interventi operati dai vari marchi per rispettare le normative e raggiungere gli obiettivi fissati dalle stesse?
Oltre ai moderni impianti di scarico, senz’altro importanti per ridurre i livelli di inquinamento, giocano un ruolo decisivo anche le fasce elastiche a minor carico, in grado di sigillare la camera di combustione, tenere sotto controllo la distribuzione dell’olio sulle pareti del cilindro e dissipare il calore dal pistone.
Occhio alla moto: cosa succede con i sistemi anti-inquinamento
Lo scopo delle fasce elastiche a basso carico è quello di ridurre il più possibile l’attrito interno del motore, favorendo una maggiore efficienza meccanica e di conseguenza riducendo il consumo di benzina: in questo modo il livello di emissioni si abbassa. Tuttavia l’utilizzo delle fasce elastiche a minor carico comporta anche dei possibili svantaggi. La tenuta, infatti, può compromettersi, dato che la pressione inferiore può far trafilare il gas dalla camera di combustione verso il basamento: la conseguenza è l’incremento nel consumo di olio.

Ma non è tutto: le fasce elastiche a basso carico possono anche rendere meno efficiente il trasferimento di calore dal pistone al cilindro e causare oltretutto una perdita di potenza a regimi elevati. Ci sono poi dei contro anche in merito al rapporto stechiometrico, ovvero la proporzione tra la quantità di benzina e la quantità di aria che vanno ad alimentare il motore e rendono possibile la combustione.
Per impattare meno sull’ambiente si punta sul rapporto stechiometrico ‘magro’ con aumento della proporzione di aria (in genere 15:1). La miscela magra può però alzare il livello di temperature interne del motore: in più questo sistema può generare anche una riduzione della potenza a pieno carico. Due problematiche che i conducenti di moto devono assolutamente tenere in conto.