Con il nuovo decreto viene azzerata la tolleranza per questo gesto in strada: rischi sino a due anni di carcere. Ecco che cosa cambia.
Le regole in strada sono diventate ancora più rigide nell’ultimo periodo, non senza polemica da parte di cittadini e opposizioni nei confronti dell’esecutivo. Non soltanto per via del nuovo Codice della Strada fortemente voluto e approvato dal governo, che ha inasprito diverse sanzioni per alcune infrazioni come la guida in stato di ebbrezza o l’utilizzo del cellulare mentre si è al volante.

Adesso infatti è in arrivo una nuova normativa che punta a sanzionare in modo ancora più duro chi compie un gesto che può sembrare banale e innocuo in strada: bloccare fisicamente una strada o una ferrovia fermando la circolazione può costare davvero carissimo con il nuovo decreto, che è già nel mirino di diversi esponenti delle opposizioni che lo hanno duramente contestato accusando il governo di minare la libertà dei cittadini.
Nuovo decreto, se blocchi la strada rischi il carcere
Con l’approvazione da parte del parlamento della legge di conversione del Decreto Sicurezza (D.L. n. 48/2025, dal prossimo 5 Giugno si irrigidiscono notevolmente le sanzioni per chi, anche senza alcun intento violento ma in modo pacifico, blocca il passaggio in strade e ferrovie sedendosi o straiandosi per impedire il transito di mezzi o persone. Questo gesto, che prima era considerato semplice illecito amministrativo e veniva punito con una multa, diventa infatti a tutti gli effetti un reato, anche se si è in solitaria.

Le sanzioni, oltre ad una pesante multa che può arrivare sino a 300 euro, sfociano nel penale. Si rischiano infatti sino a 30 giorni di carcere se il gesto viene compiuto in solitaria. Se invece si tratta di una azione collettiva le conseguenze possono essere ancora più dure, e si rischiano sino a ben due anni di reclusione.
Il decreto è stato accolto con aspre critiche dalle opposizioni, che hanno accusato il governo di minare la libertà di manifestazione dei cittadini. Soprattutto perché le sanzioni sono previste anche in caso in cui non si opponga nessuna resistenza ma ci si limiti semplicemente a frapporre il proprio corpo passivamente impedendo il passaggio. Anche in caso di gesto pacifico, insomma, si rischia grosso. L’esecutivo ha invece giustificato questa misura con motivazioni di ordine pubblico, e di maggiore tutela nei confronti delle forze dell’ordine. Questo nuovo decreto ha però acceso un duro dibattito.