MotoGP Laguna Seca, un giro di pista

Un circuito conosciuto da grandi e piccini. Indubbiamente, il più affascinante del Calendario iridato della MotoGP. Laguna Seca è tutto questo, ogni curva è una libidine, l’ideale per esaltare le caratteristiche della MotoGP.

Tre kilometri e spiccioli (3.610 metri) rimasti praticamente immutati dalla sua costruzione nel 1957. All’epoca Laguna Seca raggiungeva una lunghezza di 3.058 metri, tagliando l’attuale “Andretti Hairpin”. Nel 1986 il primo “litfing”, con la versione attuale inaugurata nel 1996, data storica per Laguna Seca quando nell’ultima prova della CART si registrò il famoso sorpasso di Alessandro Zanardi su Bryan Herta al Cavatappi. 
 

Oggi Laguna Seca è un impianto polivalente, dedicato alle due e quattro ruote, anche se più nello specifico per ospitare la MotoGP sono state riviste le vie di fuga, allargate con l’adozione degli air-fence. Il volto del “Mazda Raceway” non è stato però cambiato, offrendo così un disegno d’altri tempi, considerando gli standard attuali dei tracciati di mezzo mondo. 
 

A Laguna Seca questo weekend correranno insieme alla MotoGP i campionati americani AMA Superbike e Supersport, con Ben Spies e Jamie Hacking che scenderanno in pista tanto con le 800cc (rispettivamente con Suzuki e Kawasaki), quanto con le SBK. Una “faticaccia” che nel recente passato ha visto protagonisti anche Roger Lee Hayden, Miguel Duhamel e Chaz Davies. 
 

Pur ricordando che Laguna Seca ospitò il Motomondiale (tutte e tre le classi) dal 1988 al 1994, le ultime tre edizioni del Gran Premio degli Stati Uniti sono state vinte da Nicky Hayden (2005, 2006) e Casey Stoner, dominatore lo scorso anno di ogni singolo turno di prove cronometrate. Riuscirà a ripetersi?

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