Il compito del “grande vecchio” è anche quello di farsi portavoce della “pancia del gruppo”, ossia delle istanze dei suoi colleghi in corsa, in cambio della stima e del rispetto che dal gruppo riceve. Valentino Rossi, checché se ne voglia pensare, nel ruolo di leader dei piloti MotoGP ci sguazza magnificamente, e così ha fatto anche quando gli è stato chiesto un commento sulla querelle Simoncelli-Lorenzo dopo che l’italiano ha innescato ad Assen la caduta del campione del mondo:
Mi dispiace moltissimo per Marco Simoncelli perché continua ad andare fortissimo e fare le pole ma poi finisce sempre male. Questa volta ritengo non abbia fatto niente di esagerato, però a sinistra la gomma era un po’ più fredda ed è scivolato. Ho sentito che anche Lorenzo ha commentato che “sono cose che capitano”…
In realtà, la seconda parte del discorso del maiorchino è stata molto più dura (“Fermate Simoncelli per un turno”), ma Rossi non ci sta e sostiene la causa del connazionale, che peraltro si è prontamente scusato con il rivale:
Qui non si sta parlando di un sorpasso ‘cattivo’ o di una cosa esagerata, però alla fine il risultato è quello che abbiamo visto tutti. A dirla tutta pensavo che il pilota caduto con Marco fosse Spies, e solo all’ultimo giro mi sono reso conto di aver sbagliato.