Il loro destino fa quasi sorridere. Ecco che fine fanno le moto prodotte, ma rimaste invendute.
Anche a causa dell’entrata in vigore della nuova normativa Euro 5+, molte Case produttrici di moto hanno attivato delle scontistiche importanti a fine 2024 per smaltire le Euro 5, riuscendo a raggiungere un elevato numero di clienti. Tutto ciò però, ha portato ad un addormentamento del mercato e il 2025 si è aperto con risultati tutt’altro che positivi. Solo nel primo semestre il calo registrato è stato del 15,03%, dunque probabilmente a fine anno i concessionari si troveranno con una sorpresa.

Parliamo dei magazzini pieni di invendute. Una situazione, per la verità, già di recente sperimentata da KTM, giunta addirittura sull’orlo del fallimento, la quale si è trovata a dover far fronte a dodici mesi di veicoli realizzati e non immatricolati. La domanda curiosa e che probabilmente molti si stanno ponendo, è che fine facciano questi mezzi specialmente se le cifre sono alte e i venditori devono trovare spazio per i nuovi modelli. Bene, qui di seguito vi forniremo la risposta.
L’asta salva-concessionari, ecco come liberarsi delle moto invendute
Quando vi è un surplus produttivo, di sovente a rimetterci sono i lavoratori, in quanto per tamponare la problematica, la prima azione che compie la dirigenza è fermare temporaneamente la linea, con annessi rischi di licenziamento o cassa integrazione per i dipendenti. Per quanto riguarda invece l’invenduto, il suo destino è multiplo. La prima possibilità è che finisca nel cosiddetto cimitero delle motociclette.
Si tratta di una discarica che dà l’opportunità a chi è interessato di acquistare a costi ovviamente irrisori rispetto a quelli di partenza. In alternativa ci sono le vendite all’incanto. Visitando il sito asta.it si può non solo consultare il “catalogo”, ma altresì versare una cauzione per la moto prescelta ed essere così ammessi alla vera asta che non parte mai da zero, ma da una somma stabilita dall’organizzatore. In caso di mancato successo, l’importo versato in anticipo viene restituito.

Diversamente, qualora si riuscisse ad aggiudicarsi il modello d’interesse, non vi sarà alcun contratto da firmare, bensì solo un attestato da ricevere. Starà poi al cliente attivarsi per la procedura di inserimento nel registro, in quanto per questo genere di mezzi non prevede il classico passaggio di proprietà tipico dell’usato. Va detto che quest’ultima opzione sta andando per la maggiore, in particolare dopo il vistoso aumento dei prezzi del nuovo.