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Ma quali Ducati o Aprilia, è lei la vera icona del motociclismo italiano: oggi è una gemma rarissima

Ducati e Aprilia devono fare i conti con una novità favolosa a basso costo.

L’Italia ha sempre regalato alcune delle moto più belle del mondo delle due ruote, con il Belpaese che è la nazione europea leader nel settore. Nessuna infatti prevede una produzione così elevata di moto, con i risultati inoltre che si vedono anche nel settore del motorsport, con Ducati e Aprilia che ben figurano.

Ma quali Ducati o Aprilia, è lei la vera icona del motociclismo italiano: oggi è una gemma rarissima (nextmoto.it)

A Borgo Panigale si stanno costruendo delle moto dominanti ormai da anni, ma ad Assen è stato bello vedere la lotta tra Marquez e Bezzecchi. Un duello tra due moto italiane che permette così di accrescere sempre di più il blasone del Belpaese, che però non deve di certo dimenticare anche altri marchi che hanno fatto la storia.

C’è chi non è poi riuscita a resistere all’esame del tempo, con i fallimenti che purtroppo sono una conseguenza che può accadere e che sicuramente ha colpito diverse aziende. Lo si vede con il caso della mitica Laverda, un colosso che però si è messa in mostra con alcune moto eccezionali e che oggi sembrano essere tornate di moda.

Laverda 1000 3 cilindri: che gioiello

Alla fine è bello notare come anche quelle aziende che ormai da anni sono fuori dalle logiche di mercato, abbiano comunque modo di rivivere grazie all’usato. Un settore che, anche a causa dei prezzi ormai in costante aumento, hanno trovato il modo di tornare grandi come lo si è visto con il caso della Laverda 1000 3 Cilindri.

Laverda 1000 3 cilindri: che gioiello (Twitter – nextmoto.it)

Siamo di fronte in questo caso a una moto che è stata lanciata in occasione del Salone di Milano del 1969, anno in cui si era deciso di creare questo prototipo per volere dello stesso proprietario Massimo Laverda. Al proprio interno montava un motore tricilindrico da 750 di cilindrata e che aveva modo di erogare così un massimo di 75 cavalli.

Questo permetteva così di toccare un picco massimo di velocità che si stanziava sui 200 km/h. Ci furono delle innovazioni nel corso degli anni, come per esempio lo si può denotare dalla presenza di un motore con doppio albero a camme in testa. Inoltre nel 1971 ci fu anche la mitica versione 1000C, con 80 cavalli. Un modello che era al passo con i tempi e innovativo e che dimostrava ancora una volta la grande crescita delle moto italiane.