L’Italia delle due ruote acquisisce un primato in Europa, che rende orgogliosi tutti coloro che sono appassionati di motociclette e promette bene circa l’apporto da parte delle aziende di motori.
Ogni fine anno e inizio di quello nuovo è periodo di bilanci, classificazioni e presa di coscienza delle strategie più o meno di successo da parte delle aziende. Chiaramente ciò coinvolge l’industria dei motori che, a giudicare dai risultati che ottiene, si muove in una direzione o in un’altra incrementando e gestendo meglio le sue risorse. Anche quelle logistiche, in merito all’espansione del mercato e quindi dell’export in determinate zone. 
L’Italia è coinvolta per ciò che concerne il 2023 in modo piuttosto positivo in tale discorso, per ciò che concerne l’universo delle due ruote. Numeri alla mano, infatti, badando ai numeri dei cinque maggiori mercati europei, le nuove immatricolazioni per quanto riguarda le moto hanno segnato una crescita del 10%.
A far schizzare tale percentuale ha contribuito in larga scala proprio l‘Italia, che si posiziona davanti a tutte – comprese Germania e Francia – per più alto numero di immatricolazioni, quindi vendite, di moto. Numeri del genere sono da record. Non si osservava un fenomeno simile dal 2010, badando ai dati ACEM, ovvero quelli diffusi dall’Association des Constructeurs Europees de Motocycles.
Italia da record per le motociclette: gli appassionati del settore sono entusiasti
Le immatricolazioni del 2023 sono cresciute in generale in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. La quota di cui si parla è di 1.049.898 unità, mentre nel 2022 il picco conclusivo è stato il totale di 950.437 unità. Quattro paesi hanno conosciuto un aumento, fatta eccezione per il Regno Unito. È l’unica nazione a chiudere in modo leggermente negativo, ovvero 108.065 unità, ovvero -1,2%. Il gruppo è trainato dall’Italia con 320.186 vendute quindi +18% su base annua. Segue la Germania con +7,2% ovvero 213.801 unità, poi la Francia che aumenta del 6,9% le vendite per un totale di 206.731 moto. La Spagna conclude davanti al Regno Unito con 201.115 unità, quindi +13,6%. 
Aggiungendo anche il Belgio, i ciclomotori hanno raggiunto il volume totale di 193.145 unità nei sei mercati europei dei monitorati da ACEM. In questo caso si tratta di una riduzione del 24,5% rispetto all’anno precedente, che poteva contare su 255.909 unità. I Paesi Bassi “peggiorano” il dato che pesa sul bilancio complessivo col -45,1%, ovvero appena 34.027 unità. La Germania registra 17.627 unità ovvero -40,5%. La Francia invece -19,1% con 75.426 unità. L’Italia con 18.737 unità è al -13,3%, mentre la Spagna chiude con appena -5,2%.
