La moto Lamborghini sconvolge gli appassionati: è la prima volta nella storia, il Toro fa sul serio

Vi sono marchi che hanno avuto un successo clamoroso sia nel settore delle quattro ruote che in quelle delle moto. Ecco un progetto Lamborghini con i fiocchi.

La Lamborghini ha fatto dei passi in avanti notevoli con l’ingresso nel mondo Volkswagen. L’acquisizione nel 1998 in Audi portò subito in dote per i fan una supercar mostruosa come la Murcielago. I puristi che temevano un cambio di rotta radicale rispetto al passato dovettero ricredersi. Le vetture del Toro sono state, estremamente, apprezzate anche da coloro che aveva avuto il privilegio di guidare Miura, Countach e Diablo.

La moto Lamborghini sconvolge gli appassionati: è la prima volta nella storia, il Toro fa sul serio
Lamborghini – Nextmoto.it

Tutte le vetture del Toro presentano soluzioni tecniche impressionanti. Lo stile inaugurato da Gandini spostò l’attenzione su vetture che sembravano arrivare dallo spazio. La Lamborghini Countach è tra le sportive due posti più iconiche di sempre. La casa di Sant’Agata Bolognese voleva allontanarsi dai concetti stilistici classici targati Ferrari e optò per un look tagliente e spigoloso per stupire il pubblico nel 1971. Dal dualismo tra Enzo Ferrari e Ferruccio nacquero vetture che hanno fatto la storia dell’Automotive.

Il primo concept della Countach fu lanciato in occasione del Salone di Ginevra e lasciò tutti gli appassionati esterrefatti. Non caso le Lamborghini divennero un simbolo degli anni ’80, essendo risultate rivoluzionarie. Il Made in Italy targato Lamborghini fu riconosciuto e apprezzato in angolo della terra, soprattutto negli Stati Uniti. Per sua fortuna, dopo una crescita verticale, Ferruccio dovette accettare una crisi economica che spinse il marchio a diversi passaggi di mano. Il 23 maggio del 1981 nacque la “Nuova Automobili Lamborghini”.

Il denaro fresco dei fratelli francesi Patrick e Jean-Claude Mimran, imprenditori dello zucchero, riportò in auge il brand con Giulio Alfieri nel ruolo di amministratore delegato. L’idillio durò poco e, nel 1987, i fratelli Mimran vendettero la Lamborghini al colosso americano Chrysler. Fu un disastro totale. In seguito il Gruppo Volkswagen ha salvato un mito italiano. I tedeschi acquisirono la Lamborghini per circa 100 miliardi di vecchie lire, circa 60 milioni di euro. Un affare clamoroso considerato il valore attuale del brand.

La moto Lamborghini

Il marchio del Toro ha sempre puntato con decisione su un allargamento del listino. Il lancio del SUV Urus ha garantito una immagine diversa alla Lamborghini. Potrebbero fare il boom anche con le moto? Vi sono marchi che sono riusciti ad essere al top in entrambi i settori, come BMW. Di conseguenza, in un mercato 2.0 full electric, ogni progetto potrebbe risultare avvincente e vincente.

La Lamborghini ha fatto dei passi in avanti
Lamborghini Mangusta (Instagram – Yasid Design) nextmoto.it

La casa di Sant’Agata Bolognese aveva fatto un primissimo tentativo con la Lamborghini Design 90. L’idea fu portata avanti dallo studio francese Boxer Design. Si trattava di una Kawasaki 1000 con una carenatura in stile Lamborghini. Uscita nel 1986, inizialmente erano programmata in 50 unità, ma ne furono vendute 6. Il designer Al Yasid ha rinfrescato la memoria agli appassionati con una proposta assurda. Si chiama Lamborghini Mangusta e si basa sulla Ducati Diavel.

Va ricordato come anche la casa di Borgo Panigale sia sotto il controllo del gruppo teutonico. Come vedrete nell’immagine in alto e, approfonditamente, nel video del canale YouTube Motorcycle TV la moto riprende diversi elementi estremi delle supercar del Toro. Presenta dei gruppi ottici sottili con strisce a LED a forma di Y. La colorazione è un mix tra il Reventon Silver e l’Aventador Yellow. Lasciamo a voi giudicare il progetto designer Al Yasid.

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