Non tutto è come sembra dietro le porte chiuse KTM: uno dei simboli più riconoscibili del marchio prende una strada inaspettata. Cosa cambierà davvero nel panorama del design motociclistico?
La storia di KTM passa spesso per soluzioni stilistiche fuori dagli schemi. Non tutti sanno, però, che buona parte di quell’identità rispondeva a un nome: Kiska. Nel tempo, lo studio fondato da Gerald Kiska non solo ha dato forma alle moto arancioni più note, ma è diventato un punto di riferimento per tutto il gruppo, spingendo anche i progetti Husqvarna verso nuove direzioni.
Quel periodo si è appena concluso: la notizia era già nell’aria ma oggi è ufficiale; il centro stile simbolo dell’avanguardia austriaca non fa più parte dell’universo KTM. Non c’è stata una rottura rumorosa, però il passaggio di consegne non è passato inosservato agli addetti ai lavori.
L’annuncio è arrivato con tutti i timbri ufficiali: Kiska passa a Loxone, nome poco noto agli appassionati di moto ma ben radicato nel settore della domotica. Parliamo di una realtà specializzata in automazioni per la casa e sistemi di gestione smart per edifici. Un cambio di rotta difficile da immaginare fino a ieri, eppure oggi già realtà.
L’acquisizione non è stata una vendita tradizionale, piuttosto un intervento mirato. A dare il via, la mossa della holding Pierer Mobility, da sempre committente principale di Kiska, che ha deciso di chiudere i rapporti. È bastato questo per far vacillare l’agenzia di design, che si è trovata senza l’appoggio del cliente storico, mettendo a rischio il proprio futuro.
L’autorità austriaca per la concorrenza ha ufficializzato tutto: Loxone ha rilevato il 51% della società con un aumento di capitale. I dettagli finanziari? Nessuna cifra è trapelata, solo il dato certo che si tratta di una partecipazione strategica scorciata in extremis per evitare la chiusura.
Kiska dunque cambia bandiera, ma senza perdere del tutto la sua vocazione nel mondo dei motori. È improbabile che un team con decenni di esperienza e un portfolio che ha lasciato il segno sulle strade di mezzo mondo smetta di occuparsi di moto da un giorno all’altro. Anzi, la sensazione è che il know-how accumulato venga rilanciato verso nuove sfide.
I bene informati sostengono che finirà in progetti legati alla mobilità elettrica, ai veicoli connessi, oppure sarà d’ispirazione per altri brand in cerca di soluzioni fuori dal coro.
Il passaggio a Loxone lascia qualche domanda aperta: cosa sarà del DNA stilistico che ha reso le KTM e le Husqvarna così riconoscibili? È presto per dirlo con certezza. Kiska potrebbe ricostruire una clientela tutta nuova o reinventarsi nel design a servizio di prodotti diversi dalle due ruote, magari trovando proprio nella domotica una sponda inattesa.
Per ora, una certezza: il rapporto esclusivo con KTM è chiuso. Quello che verrà dopo, sarà da osservare con attenzione.