Suzuki, la semi-sportiva ispirata alla rossa di Maranello: chi se la ricorda?

Poche volte nella storia è capitato che una motocicletta venisse creata sulla falsa riga di una vettura sportiva come questa. Ecco quando un marchio giapponese celebre come Suzuki “plagio” la Ferrari senza per questo creare danni a nessuno!

Non c’è niente da fare, l’appeal che il marchio Ferrari suscita sulle case produttrici di motori di tutto il mondo è davvero importante e nemmeno chi costruisce quasi soltanto motociclette è immune a questo fascino. Una volta, sapete che la Suzuki rimase così fulminata da un modello italiano da copiarlo in versione due ruote? La storia è questa.

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A chi si saranno mai ispirati? (NextMoto)

Piccola premessa: se indovinate il modello di Ferrari a cui si sono ispirati i progettisti della Suzuki congratulazioni, siete dei veri appassionati del marchio italiano. In caso contrario…beh, vi consigliamo di farvi un bel giro ad un raduno del brand tricolore!

Due mondi simili 

Era il periodo delle prime motociclette sportive a quattro cilindri, una ricetta tutta giapponese che il mercato europeo mostro di gradire non poco: la motocicletta di cui parliamo oggi è forse uno degli esempi più arditi di crossover – se non il più ardito in assoluto – mai visto nel mondo delle motociclette legato a quello delle auto.

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Blu non rende? Tra poco ve la facciamo vedere rossa? (NextMoto)

Avreste mai pensato che la casa Ferrari potesse ispirare una motocicletta da corsa? Dal canto suo, il marchio italiano non si è mai interessato direttamente ed ufficialmente al mondo delle due ruote come a differenza ha fatto Lambo ma ha fornito la base per un modello giapponese molto apprezzato dai collezionisti.

I magici novanta

Come moltissime motociclette simili, anche la Suzuki RF600R inizia la sua storia negli anni novanta che sono stati forse il decennio più fiorente per la produzione di superbike in tutto il mondo prima che il gentleman agreement mettesse la parola fine alla pericolosa escalation tra marchi per chi produceva la due ruote più potente di tutte!

Meccanicamente parlando la RF600R era sicuramente un modello interessante, dopo tutto parliamo della classica quattro cilindri nipponica che nel 1993, anno della sua uscita in produzione, attirava particolarmente quella fascia di clientela desiderosa di un mezzo a due ruote capace di lasciarsi alle spalle qualsiasi automobile.

Una linea familiare

Sulla Suzuki RF600R c’è un particolare interessante da sapere: la sua fiancata laterale con le tipiche scanalature non vi ricorda qualcosa? Molti critici dicono, anche se manca l’ufficialità da parte del marchio, che il designer a cui il marchio giapponese si è affidato ha preso a modello una supercar di Maranello come modello a cui ispirarsi.

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Suzuki RF600R (NextMoto)

Ebbene si, quei dettagli riportano alla memoria le fiancate della Ferrari Testarossa, iconica vettura del marchio italiano prodotta a cavallo tra il 1984 ed il 1998. Quando uscì la RF600R sul mercato, la supercar che fece impazzire tanti personaggi in vista dell’epoca stava vivendo il suo momento migliore. Non può essere mica una coincidenza no?

Al posto del V8 di Maranello però la motocicletta montava un convincente quattro cilindri da 599 cc di cilindrata capace a spingere la due ruote a velocità superiori ai 200 chilometri orari. Ad oggi, un modello come questo vale anche 7.500 Euro, non male per una motocicletta con quasi trent’anni sul groppone.

 

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