Incidenti Stradali in Moto – Diminuiscono in Europa, Aumentano in Italia

Incidente

Non può certo definirsi un paese “sicuro” l’ Italia, almeno sul fronte degli incidenti stradali che coinvolgono motociclisti e centauri.
Questo stando a quanto rilevato da uno studio della Fondazione Ania denominato “La sicurezza stradale sulle due ruote: un’ analisi statistica per azioni concrete” e realizzato in concomitanza con l’ EICMA 2008 di Milano.

L’ analisi ha fornito sconcertanti risultati riguardo alla mobilità su due ruote del Bel Paese: in Italia, infatti, le morti tragiche sulle strade tricolori sono sempre di più e si assiste ad un incremento del 22.8% considerando i numeri dal 1995 al 2004, a fronte di un calo del 6% registrato nei paesi del vecchio continente.
 
Un trend pauroso e scoraggiante (dalle 1187 vittime del 2005, si è passati a 1458 vittime) che è in netta contrapposizione con quello europeo appunto, dove invece si assiste a una graduale diminuzione degli incidenti stradali.
Se si considera che, nel non lontano 2004, la triste media è stata di 25.2 morti per milione di abitanti stradali, contro le 17 vittime per milione di abitanti fatto registrare in Unione Europea nello stesso anno.
 
A chi attribuire la colpa, a questo punto, non è fondamentale. Migliorare l’ asfalto, ammorbidire le curve, incrementare la segnaletica e introdurre l’ educazione stradale sui banchi di scuola possono essere gocce in un mare enorme se ai centauri stessi (e agli automobilisti che spesso non li vedono) manca la consapevolezza del pericolo e la presunta certezza che razionalizzando il proprio comportamento in sella e plasmando il proprio stile di guida sulle condizioni che di volta in volta si incontrano per strada, può essere un ottimo aiuto per evitare il peggio..
 
Il dato più tragico dello studio Ania, inoltre, è che l’ età delle vittime è sempre più bassa. Sono i giovani in sella ad una due-ruote a morire di più sulle strade italiane: la maggior parte delle vittime ha meno di 24 anni.
Un dato che fa rabbrividire e che dovrebbe indurre ciascun centauro a considerare prioritaria la propria vita rispetto alla lancetta del tachimetro.
Anche se, con 170cv sotto la sella, talvolta può essere difficile.
Ma non impossibile.
 
 
Foto tratta da http://www.iltaccoditalia.info/public/incidente.jpg

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