John Elkann affossato dai dazi di Trump: Stellantis ci rimette tantissimo, la cifra è davvero mostruosa.
L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha creato un vero scossone non soltanto dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista economico, e l’automotive ne è stato travolto in pieno. La decisione di imporre pesanti dazi sulle merci realizzate all’esterno degli Stati Uniti, tra cui le automobili, che ormai tiene banco da diversi mesi tra pesanti tariffe e repentini cambi di fronte, ha seminato grande incertezza e pesato moltissimo anche sui bilanci delle aziende e sulle loro strategie.
Lo sa bene Stellantis, che ha attraversato un anno davvero complicato dal punto di vista del mercato. Le sfide per il gruppo sono state diverse: la grande concorrenza cinese, i costi della transizione elettrica e le normative sempre più stringenti sulle emissioni, le difficoltà della domanda dell’elettrico, il tracollo in alcuni mercati chiave (come per esempio proprio quello statunitense) hanno messo in grossa difficoltà il gruppo. A questo si sono aggiunti i dazi che hanno ulteriormente peggiorato le cose. Adesso, con il cambio alla guardia e l’arrivo di Antonio Filosa come amministratore delegato al posto di Tavares il gruppo spera in una rapida risalita, gli ultimi dati però sono tutt’altro che positivi, e l’impatto delle decisioni di Trump si è fatto sentire.
Elkann, i dazi di Trump affossano Stellantis
Stellantis ha reso noti i dati del primo semestre del 2025, che hanno evidenziato un calo del 13% dei ricavi netti rispetto all’anno precedente. Quest’anno si sono assestati su 74,3 miliardi di euro, mentre viene evidenziata anche una perdita netta di 2,3 milioni. Un dato che riflette le difficoltà del gruppo in Nord America e in Europa, ma che è stato invece mitigato dai buoni risultati ottenuti in Sud America. Segni di ripresa, come detto, si stanno già intravedendo, e il gruppo è fiducioso sulle strategie future.
I dazi però, come detto, rappresentano un ostacolo e si stima che abbiano già influito notevolmente sui bilanci del gruppo. La stima è che abbiano avuto un impatto netto per l’intero 2025 di 1,5 miliardi di euro, di cui 0,3 miliardi di euro nel primo semestre del 2025. La speranza è che gli accordi tra Trump e l’Unione Europea possano dare una maggiore stabilità e consentire una tregua, in modo da continuare il percorso di rilancio già avviato dal gruppo.
