Harley Davidson sembra ormai decisa a spostare in
India anche una parte della propria
produzione (probabilmente quella destinata al mercato asiatico) dopo che nei mesi scorsi aveva già deciso di
assemblare nel gigante asiatico le
moto destinate al
mercato indiano stesso.
In pratica, la casa di
Milwaukee provvederà ad ammodernare l’impianto esistente, dove ora si fa solo l’assemblaggio dei
kit provenienti dagli USA, al fine di renderlo un
impianto produttivo a tutti gli effetti per fare in modo di annullare completamente le
tasse di importazione imposte dal governo indiano.
La notizia segue di pochi settimane
l’annunciata intenzione del costruttore americano di ampliare la propria presenza in Brasile e la volontà di
Victory, storica rivale di Harley Davidson, di seguire una strategia simile e puntare sui paesi noti ormai con la sigla
BRIC (
Brasile, India,
Cina).
La casa diventata il simbolo delle
moto custom e del
made in USA ha anche chiesto ai suoi fornitori di preparare unità produttive a
Bawal (India settentrionale) e preso contatti con una serie di aziende indiane impegnate nel
settore aftermarket, sempre nell’ottica di non dover sborsare più alcuna cifra per
dazi e tariffe d’importazione.
In pratica sembra proprio che l’India si candidi, ancora più della Cina, ad ospitare un vero e proprio
distretto delle
due ruote dal sicuro avvenire visto che il futuro delle
vendite sembra proprio giocarsi moltissimo (e sempre di più) sui mercati asiatici, decisamente in rapida
crescita rispetto ai mercati tradizionali europeo e nord americano che pure sembrano cominciare a dare degli incoraggianti segnali di una buona
ripresa.