Mettersi alla guida di una moto quando c’è un temporale in corso potrebbe essere insicuro. Ecco la scienza cosa insegna.
Venire colti alla sprovvista dal maltempo mentre si è per la strada non è cosa infrequente. Anzi, al contrario, a causa del cambiamento climatico, un temporale o una grandinata improvvisa non stupiscono neppure. Va da sé, dunque, che i motociclisti escano tranquilli al mattino convinti che ci sarà il sole e poi invece abbiano l’amara sorpresa. La domanda che ci si pone è se effettivamente non sia pericoloso circolare su una due ruote con l’acqua che cade a scrosci.

Lo stesso interrogativo si potrebbe porre in un’altra maniera, ovvero se non sia avventato, pur consapevoli della pioggia a catinelle, decidere di optare per la motocicletta in caso ci si debba spostare. Fortunatamente abbiamo la scienza che ci assiste e dissipa i dubbi e qui di seguito troverete una risposta urgente, soprattutto alla luce di un recente caso di cronaca che ha visto un uomo di 42 anni morire nel Basso Salento dopo essere stato colpito da un fulmine mentre era alla guida.
In caso di temporale meglio evitare l’uso della moto, ecco perché
L’evento si è verificato tra Nociglia e Surano. Protagonista, un turista romano colto dal meteo avverso mentre si trovava in sella alla sua moto sulla statale 275. La scarica violenta non gli ha lasciato scampo. Caduto a terra, per lui non c’è stato più nulla da fare sebbene i soccorsi siano arrivati molto rapidamente. A rendere ancora più amara questa scomparsa, una tragica fatalità. Proprio a poca distanza da quel punto, è stata eretta una lapide di ricordo di un’altra vittima di un fulmine.
Al di là dello shock collettivo suscitato, queste notizie possono essere utili a fare prevenzione e ad approfondire un argomento non certo all’ordine del giorno. Per prima cosa è bene chiarire cosa sia un fulmine. Si tratta di una scarica elettrica generata dalla differenza di potenziale tra nube e suolo. Nel giro di pochi secondi possono essere liberati milioni di volt. Ogni anno in Italia se ne registrano 1,5 milioni con una media di 10-15 vittime.

Per quanto concerne la mobilità, se utilizzare l’auto non è rischioso in quanto la carrozzeria funziona da gabbia di Faraday e permette alla saetta di disperdersi nel suolo, motociclisti e ciclisti sono completamente esposti e il corpo diventa una sorta di bersaglio; inoltre le componenti metalliche e la superficie bagnata facilitano la conduttività.