Il nuovo motore è un portento e potrebbe davvero rilanciare il settore dell’automotive: l’innovazione ha già convinto tutti.
Il settore dell’automotive sta cercando di tirarsi fuori da una crisi che lo scorso anno ha portato a risultati molto negativi in termini di vendite. Le varie aziende automobilistiche, in particolare quelle principali, stanno studiando strategie per rilanciarsi dopo un periodo molto pesante che ha portato alcuni grossi marchi a scelte drastiche (tra cui la chiusura di stabilimenti).

L’obiettivo è quello di cercare di realizzare auto sempre più innovative in modo tale da venire incontro alle esigenze della clientela. Una spinta che sta avendo anche Mazda, come dimostra l’ultima idea che sta già suscitando un forte interesse da parte dei fan della casa giapponese (e non solo). Ma di cosa si tratta esattamente?
Gli appassionati di auto sanno bene che Mazda ha una particolare passione per i motori rotativi, ovvero quei motori a combustione interna che non sfruttano i pistoni alternativi bensì il movimento rotatorio del rotore. La buona notizia per tutti coloro che apprezzano questa scelta è che Mazda ha appena completato lo sviluppo del nuovo propulsore.
Nuovo motore da urlo: è una svolta, su quale auto lo vedremo
Il team di ingegneri dell’azienda con sede a Fuchu ha confermato che il nuovo propulsore è pronto per la produzione in serie. L’idea, come detto, è molto interessante: il nuovo motore, infatti, è caratterizzato da due rotori e sembra perfettamente compatibile con la normativa Euro 7 e anche con quella statunitense LEV IV. Difficile, quindi, immaginare che il progetto di Mazda non faccia centro: ora la curiosità dei fan della casa giapponese è sapere su quali auto verrà montato.

Molto probabilmente vedremo questo nuovo motore a due rotori su una vettura con caratteristiche sportive: non è però da escludere che il nuovo motore venga utilizzato come generatore per auto REEV a trazione elettrica ma equipaggiati con un serbatoio di benzina.
Il CEO di Mazda, Masahiro Moro, ha poi chiarito perché lo sviluppo di questa innovazione ha richiesto molto tempo: l’azienda, infatti, doveva rispettare i limiti sulle emissioni, divenuti man mano sempre più stringenti. E’ stata proprio la mossa dei due rotori a consentire a Mazda di utilizzare questa tecnologia. Ora non resta che attendere qualche dettaglio in più sul progetto da parte dell’azienda nipponica.