Una vera e propria mazzata per tutti i motociclisti che non potranno più godere di un sacrosanto diritto: oltre al danno ora c’è anche la beffa
Una sentenza che si schiera dalla parte del Comune e non del centauro, che ha subito un danno non indifferente. Questo può essere un pericoloso precedente con cui dover fare i conti anche in futuro. Adesso sono tutti preoccupati in tema di incidenti stradali.
Purtroppo lo stato di salute delle nostre strade non è di certo al livello dei migliori stati europei. Tra buche, avvallamenti, asfalto sconnesso o completamente distrutto dalle intemperie, spesso ci si ritrova a fare del rally o motocross, in base all’uso delle due o quattro ruote. Purtroppo non è solo una questione legata al piacere di guida o al divertimento dello stare in sella, ma anche e soprattutto un aspetto legato alla sicurezza. Questo può essere molto pericoloso, soprattutto nel traffico cittadino, con il rischio di rimanere coinvolti in qualche incidente di vasta portata.
L’ultima notizia collegata a questo riguarda un incidente di un motociclista che ha visto una sentenza di Cassazione davvero assurda, che rischia di creare un pericoloso precedente. In sostanza il Comune non è responsabile per la caduta del centauro, che si è imbattuto in una buca di vasta entità.
Sentenza della Cassazione che fa discutere: nessun risarcimento per il motociclista caduto per una buca
La storia riguarda un motociclista caduto in una buca vicino alla propria abitazione, che lo aveva portato a fare ricorso al Tribunale.

All’inizio si è riconosciuta la presenza di questa buca, ma dopo l’accertamento si è svalutata la sua entità, fino a considerarla un semplice avvallamento stradale. In realtà essa non consisteva in un’alterazione o mancanza dell’asfalto in quel punto, ma coincideva con la presenza di un giunto tecnico di dilatazione in corrispondenza di un ponte, cioè di un elemento necessariamente esistente in presenza di una sopraelevazione. Questo ha portato a valutare come eludibile il problema con un semplice approccio di attenzione alla guida. Questo ha praticamente spostato l’attenzione sulla responsabilità di chi era alla guida e per questo addio ad ogni forma di rimborso. Il Comune non pagherà nulla nonostante abbia l’obbligo di dover riparare la strada come manutentore di riferimento per la gestione del tratto.