Ecco il motivo per cui Marquez continua a vincere con la Ducati. A svelarlo un membro del clan di Valentino Rossi.
La classifica parla da sola. Marc Marquez comanda la classifica generale della MotoGP con 455 punti contro i 280 del primo inseguitore che sarebbe suo fratello Alex. Già solo questi due dati da soli basterebbero per comprendere il livello di dominio dello spagnolo. Tornato dall’abisso in cui era piombato dopo l’incidente di Jerez 2020 e i successivi problemi di salute, al #93 è stato sufficiente un solo anno di apprendistato alla Gresini Racing per conoscere la Desmosedici talmente bene da poter saltare sulla moto ufficiale in questa stagione e fare subito la differenza.

Abituato per un decennio allo stile Honda, tra l’altro adattato alle sue esigenze di guida, il 32enne, è riuscito immediatamente ad entrare in sintonia con la GP24 e non appena salito sulla GP25 lo scorso febbraio ha fatto ancora meglio, confermando la lungimiranza dei vertici Ducati che, per ingaggiarlo nel team ufficiale Lenovo, hanno rinunciato ai servigi del campione del mondo in carica Jorge Martin. In molti si sono domandati come mai l’iberico abbia subito trovato la chiave della Rossa, mentre il veterano Bagnaia stata annaspando. E una risposta ha provato a fornirla uno dei membri storici del clan di Valentino Rossi.
Uccio svela il segreto di Marquez, un dettaglio tecnico lo sta aiutando
Anche in Ungheria, sulla pista di Balaton, al debutto nel calendario del Motomondiale Marc ha fatto la differenza conquistando pole position e vittoria nella Sprint Race, quanto nel GP con ampio margine sulla concorrenza. Per Uccio Salucci, team manager della VR46 Racing, la ragione di tale supremazia è da ritrovarsi in una modifica tecnica apportata alla moto, in apparenza senza senso su un tracciato tanto tortuoso e stretto. “Quando si incontrano layout del genere, di solito, si sacrifica la stabilità a favore della manovrabilità, ma Ducati ha optato per il contrario”, ha spiegato al sito Todoelcircuito.com.

Il riferimento è alla decisione di adottare un forcellone più grande. “Questo ha creato un problema, in quanto il grip posteriore era talmente elevato da compromettere l’ingresso in curva, tuttavia ha migliorato la frenata avendo alleggerito l’anteriore e ci ha consentito di fare una buona gara. Inutile dire chi ama utilizzare questo elemento il più ampio possibile“, ha concluso rimarcando la centralità della scelta nei risultati del catalano.