Crolla il mercato delle due ruote a Febbraio

Concessionario moto
La decisione del ministro Scajola di tagliare gli incentivi per i due ruote ha
fatto discutere molto. I primi ad insorgere sono stati quelli dell’Ancma, che hanno prefigurato un crollo verticale del mercato a causa di questi inattesi tagli. E a vedere i dati di Febbraio non si può non dargli ragione. Nel mese passato infatti si è registrato un vero e proprio collasso delle vendite. 17.415 sono state le unità immatricolate (veicoli maggiori di 50cc), con un calo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 7,4%, con gli scooter a -4,9% (dopo 11 mesi con il segno +), le moto a -11% e i cinquantini a -11,3%.

Questi allarmanti rilevamenti non hanno però sorpreso più di tanto Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma, che a tal proposito ha dichiarato:
 
Come avevamo previsto, finita la coda dei contratti siglati alla fine del 2009, il mercato si è fermato. Il livello delle vendite è addirittura più depresso rispetto allo stesso periodo del 2009, quando la crisi aveva portato a cali nell’ordine del -35%. Non solo la spinta propulsiva degli ecoincentivi si è azzerata, ma si somma negativamente ad una forte incertezza nei confronti del rinnovo degli incentivi stessi per il mercato delle due ruote: un rinnovo molto atteso, spesso annunciato, ma ancora non deliberato.
 
Speriamo di ricevere notizie positive entro questa settimana, secondo la logica proposta dall’Ancma che prevede un incentivo legato al listino, che tenga conto dei contenuti tecnologici dei veicoli più avanzati e sicuri. Diversamente dovremo fare i conti con un anno difficile per i produttori, ma anche per tutta la filiera di componenti, accessori e per la rete distributiva. Rinnovare il parco due ruote circolante dovrebbe essere una priorità del Governo e del Paese, perché consentirebbe di abbattere le emissioni inquinanti nelle nostre città e di ridurre i consumi, a vantaggio di chi ogni giorno si muove su scooter e moto“.
 
Resta da vedere quale sarà la risposta di Scajola e co. a queste vibranti constatazioni. Tuttavia pare davvero improbabile che il ministro possa tornare su suoi passi variando ulteriori incentivi moto.

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