Dalla Cina in arrivo un modello clone di una nota superbike targata BMW. C’è da restare a bocca aperta.
Le forme ricordano in tutto e per tutto quelle di una pregiatissima e gloriosa superbike a marchio BMW, il nome del produttore, invece, può essere facilmente confuso con quello di un colosso giapponese delle due e delle quattro ruote. In poche parole il modello di cui vi andremo a parlare, nato e sviluppato in Cina, non brilla di originalità, ma ugualmente fa la sua bella figura quando si tratta di far divertire i centauri che oltre alla qualità prestano attenzione alla spesa.
Chi immagina di poter godere delle stesse prestazioni garantite dell’originale tedesco rischia di rimanere deluso, tuttavia, quando sfreccia, può comunque avere la soddisfazione di ingannare l’occhio dei passanti, poiché pure la grafica ricalca quella di edizioni del passato della belva di Monaco di Baviera. Chi si sta domandando se mai vedremo questa copia spudorata sulle nostre strade resterà con il dubbio, in quanto per il momento non sono state fornite informazioni.
Sul mercato sbarca la Sukuli Jiangsu Daelg, il modello cinese che scimmiotta Suzuki e imita BMW
Per anni quando ci si riferiva a veicoli realizzati dal Paese del Dragone, si faceva emergere il loro carattere imitativo, nonché un livello complessivo non troppo buono. Con il tempo, invece, questo sentimento si è affievolito cedendo il passo ad un credo totalmente opposto, ovvero che a Pechino siano in grado di sfornare mezzi all’avanguardia, accattivanti e altresì a portata di molte tasche.
Per adesso non sappiamo dire quale potrebbe essere il suo costo in caso di approdo nel Vecchio Continente, ma ciò che è sicuro è che la Sukuli Jiangsu Daelg sta già facendo molto parlare di sé. E come potrebbe essere altrimenti dato che replica di maniera quasi pedissequa la S 1000 RR di BMW. Sulla carenatura si notano le medesime combinazioni di colori, la grafia utilizzata è davvero molto simile e sono pure presenti dei richiami allo storico logo a forma di elica.
In poche parole siamo davanti a quello che per qualcuno potrebbe essere molto simile ad un plagio. Anche in termini di ciclistica ci sono delle somiglianze, a partire dal telaio in tubi di acciaio, per proseguire con la forcella a steli rovesciati e le pinze freno radiali. Il propulsore invece cambia. Se quello tedesco è un quattro cilindri in linea da più di 200 cv, questo è un bicilindrico da 35 cv per un massimo di 140 km/h raggiungibili.
