Una realtà che pochi conoscono dietro lo storico marchio Moto Morini: un colosso che con l’Emilia non ha nulla a che fare.
Moto Morini, simbolo della motoristica italiana, ha cambiato pelle. Non è la prima volta che la storia del marchio si intreccia con nuovi proprietari, ma questa volta la novità è di quelle che fanno rumore, e invita anche a gettare un occhio su un aspetto poco poco conosciuto del brand.
Chi si aspettava un futuro ancora tricolore dovrà ricredersi: la proprietà è passata a un gruppo che di italiano ha poco o nulla. Eppure, tra passato glorioso e progetti futuri, la storia non sembra destinata a finire qui, anzi le prospettive sono più che rosee, a sentire le dichiarazioni dei manage uscenti.
Moto Morini, fondata nel 1937 a Casalecchio di Reno, ha attraversato decenni di successi e difficoltà. Modelli come la 3½, la Corsaro e il Corsarino hanno lasciato un segno indelebile nel panorama delle due ruote. Ma il destino del marchio è sempre stato legato a doppio filo alle vicende societarie.
Dopo l’ingresso nel gruppo Cagiva nel 1987 e la successiva chiusura nel 1996, la rinascita era arrivata nel 2006, ancora una volta sotto la guida della famiglia Morini. Un’esperienza, però, che si era conclusa con il fallimento del 2010 e una nuova riorganizzazione.
L’ultimo capitolo si apre con la holding Autjann della famiglia Jannuzzelli, che nel 2015 aveva rilevato il 100% della società, spostando il cuore operativo dell’azienda nella provincia di Pavia. Da lì, un percorso preciso: prima l’adeguamento dei modelli agli standard Euro 4, poi la nascita di nuovi prodotti come la Corsaro ZZ, la Corsaro ZT, la Milano e la nuova Scrambler.
Tutto puntato a riportare il marchio in alto, nella fascia premium del mercato, lavorando su qualità, costruzione e prestigio.
Ma il vero colpo di scena arriva ora. Autjann ha annunciato la cessione totale delle quote a Zhongneng Vehicle Group, colosso cinese già presente in Europa e nel mondo. Una scelta che, secondo Ruggeromassimo Jannuzzelli, rappresenta un’opportunità per il futuro di Moto Morini e per la continuità dello storico brand.
Non si tratta solo di un cambio di proprietà: è un passaggio di testimone che potrebbe segnare una nuova era per l’azienda, mantenendo però radici e produzione in Italia.
Il presidente di Zhongneng, il dottor Chen, ha già in mente progetti ambiziosi: rafforzare la presenza del marchio, sviluppare nuovi modelli, esplorare cilindrate diverse. L’obiettivo dichiarato è far crescere Moto Morini, valorizzando dipendenti, fornitori e clienti. Un punto fermo, almeno nelle intenzioni: il cuore sarà cinese ma la produzione resterà sul territorio italiano, così come il know-how e la tradizione.