La crisi del mondo delle moto porta a nuovi addi, con il cambiamento che ha lasciato tutti senza parole.
Non è di certo un periodo semplice pe investire nel settore dei motori, con i cambiamenti e le innovazioni che da un lato portano a dei benefici, ma dall’altro spesso complicano tutto. Infatti siamo in anni nei quali il mondo delle due ruote deve fare i conti con il passaggio alla mobilità elettrica, anche se i risultati sul mercato per ora sono molto deludenti.
I biker vogliono sentire il rombo del motore, motivo per il quale molto spesso preferiscono continuare a virare sul termico. Se per le auto infatti la situazione legata a questa nuova motorizzazione sta faticando, per quanto riguarda le moto la situazione si sta facendo sempre più complicata, ma questa transizione che non funziona sta trascinando all’interno della crisi attuale tante aziende.
Uno dei colossi che ha riscontrato i maggiori problemi negli ultimi mesi è stata la KTM, con il marchio austriaco che sembrava a un certo punto essere invece in grande ascesa. La situazione purtroppo si è fatta davvero molto complessa, tanto è vero che si è arrivati anche a una catena di eventi che si sono susseguiti, con realtà vicini alla casa austriaca che ora devono effettuare grandi cambiamenti.
Già da un po’ di tempo si stava parlando di possibili ribaltoni all’interno della Kramer Motorcycle, e ora c’è anche l’ufficialità. Il colosso tedesco ha annunciato come il rapporto con il suo CEO della sezione statunitense, ovvero Jensen Beeler, è giunto al termine, dopo un periodo di tre anni nel quale aveva ricoperto questa carica.
Nell’ultimo periodo la Kramer aveva dimostrato di essere in grande ascesa, con la produzione di alcuni eccellenti modelli, come per esempio la APX-350 MA o la GP2-890 RR. La Kramer è però molto legata da sempre alla KTM, tanto che nacque proprio dal suo ex ingegnere Markus Kramer.
Beeler ha evidenziato come ii problemi siano diventati pesanti dopo il secondo blocco della produzione da parte della KTM. Questo ha fatto sì che scattassero una serie di ritardi e una catena che si è spesso bloccata. L’ex CEO spiega come non ci sarebbe stato il rifornimento necessario per raggiungere le previsioni e ora è tempo di voltare pagina.