Abbiamo visto che Yamaha ha portato in pista i propri piloti di punta (Jorge Lorenzo e Ben Spies) a Misano già lunedì scorso, al termine del Gran Premio di San Marino, per consentire loro di testare la configurazione che prenderà parte al prossimo campionato mondiale, quello del ritorno alla cilindrata 1.000. E Honda cosa fa?
Il marchio che sta dominando la stagione e cercando di tornare a vincere il mondiale con Casey Stoner (mentre la superiorità di marca è garantita dai buoni risultati di Andrea Dovizioso e Daniel Pedrosa) ha già sperimentato le nuove soluzioni nell’uscita di Brno, a metà agosto. Non sembrava che le cose fossero andate così male, e invece trapela l’indiscrezione secondo la quale i piloti non sono stati soddisfatti dei risultati.
Honda è concettualmente molto diversa da una realtà più “artigianale” come è, ad esempio, Ducati: se a Borgo Panigale è stato “solo” l’arrivo di Valentino Rossi a convincere (o costringere?) la casa a puntare su un telaio in alluminio (e – si dice – sull’abbandono del concetto di motore portante), in Giappone produrre un nuovo telaio è la normalità; è anche quanto si sta facendo, rivoluzionando la 1.000 che si era vista anche a Jerez, ma senza scordare che c’è prima una 800 da portare al titolo…
