MotoGP: Suzuki annuncia il ritiro

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È finita: la lunga telenovela attorno al nome, ma soprattutto attorno alla partecipazione di Suzuki al mondiale MotoGP si è conclusa nei giorni scorsi. Naturalmente, si è conclusa nel peggiore dei modi, ossia con il ritiro – che dal Giappone ci dicono essere temporaneo, ma chissà cosa potrà accadere nei prossimi due anni – dalla categoria regina reso ormai improcrastinabile dall’avvitamento della crisi del mercato, che ha travolto più di altre proprio la casa “azzurra”. Proviamo a ricostruire, con ordine, la vicenda:

per tutta la stagione si sono rincorse voci che hanno ventilato l’ipotesi di un disimpegno di Suzuki dal motomondiale; si attendeva il round di Valencia, conclusivo del campionato, per conoscere una novità che fosse di qualunque segno, e in quell’occasione fu il pilota titolare, Alvaro Bautista, a rivelare:

“Suzuki mi ha confermato l’impegno anche per il prossimo anno, io invece ancora non ho deciso cosa fare”;

per caso passava di lì una Honda ufficiale, lasciata purtroppo libera da Marco Simoncelli, e lo spagnolo non si è fatto sfuggire l’occasione di montarle in sella, lasciando che Suzuki seguisse l’esito del proprio destino.
 
Questa settimana, un’altra tappa intermedia: allo scadere del diritto/dovere per le scuderie di confermare o meno la propria iscrizione, Suzuki aveva fatto irritare Dorna non comunicandole né l’una né l’altra scelta; Dorna avrebbe anche pazientato, pur di vedere una moto in più affollare uno schieramento di partenza sempre più esiguo, ma ecco che poco dopo è arrivata la nota di Suzuki a scrivere la parola fine sulla telenovela:

Suzuki Motor Corporation ha deciso di sospendere temporaneamente la partecipazione al FIM Road Racing Grand Prix MotoGP dal 2012. Sperando di tornare nel 2014 in MotoGP, Suzuki si focalizzerà sullo sviluppo di un nuova moto per questa categoria”

Il MotoGP, insomma, perde un altro pezzo; colpa della crisi economica, che ha tagliato le vendite, e del duro colpo inferto al Giappone dal terremoto dello scorso marzo.

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