Superbike 2009 – Quando vince il “low cost”

Mancano ormai pocchissime ore all’ inizio della stagione SBK 2009 che vedrà il suo semaforo verde accendersi il primo marzo di quest’anno.
Qualche considerazione è d’ obbligo, dal momento che quest’ anno la MotoGP e la Superbike saranno entrambe attrici protagoniste di un’ annata motociclistica che prevede spettacolo nonostante il budget ridotto.

E’ strano, ma neanche più di tanto , che talvolta sia il “secondo” a trionfare, invece del primo.
In realtà, a ben guardare, avviene molto spesso. Nella vita, come nelle competizioni. Non sempre e soprattutto non necessariamente è il più forte o il più veloce a portare a casa la vittoria, quanto il più “idoneo” al particolare contesto.
 
E, in certi casi, le classifiche sono cartina al tornasole solamente di una parte di fattori, e pertanto l’ approvazione o il rifiuto di un dato risultato è fuorviante. Il risultato stesso, infatti, dovrebbe essere inteso in relazione alla totalità delle circostanze che lo hanno generato più che aggrappato e dipendente solamente da un’unica qualità o caratteristica.
 
Nel 2009, dunque, in piena crisi economica, si assiste ad uno sconvolgimento sostanziale. In un’ annata in cui le stime di ripresa si allungano sempre di più e il budget disponibile segue invece una traiettoria opposta e inversamente proporzionale, succede che quella dignitosissima e spettacolare “figlia minore” del Motociclismo Internazionale, ossia la Superbike, diventi attrice protagonista nella stessa pellicola di una MotoGP alquanto scarna e ridotta all’ osso.
A poco valgono le parole di Carmelo Ezpeleta che, dall’ alto della Dorna, dichiara: “Non sono nostri rivali. La MotoGP è il campionato numero 1 del motociclismo, mentre la Superbike il campionato numero 2“.
 
La Superbike è riuscita a sfruttare questo momento di crisi per sfidare la MotoGP. Una sfida che non nutre acredine o cattiveria. Una sfida che suona come dimostrazione di una filosofia spicciola e facilmente comprensibile, diretta, chiara e neanche troppop audace: lo spettacolo esiste ed è possibile anche con il low cost.
 
Si sovrappopola la Superbike, si decima la MotoGP.
E, mentre Aprilia e BMW scelgono il debutto “minima spesa – massima resa” in termini di spettacolo con la SBK, la Kawasaki abbandona e le altre sorelle chiudono il portafoglio in vista della MotoGP, in attesa di periodo migliori.
 
Il rischio che le due competizioni si sovrappongano o si facciano deliberatamente guerra non c’è. Troppo lungimiranti per fingere di non vedersi, troppo indipendenti per assomigliarsi troppo.
Eppure, conla Superbike alle porte, le news sulla MotoGP sembrano essersi ridotte a qualche muro nelk paddock e qualche dichiarazione pre-campionato dei secondi piloti in cerca di riscatto.
 
Mentre la community a due ruote non vede lì ora di veder scendere Aprilia e Ducati in pista.
Tutto è affidato ai piloti della MotoGP, non resta altro. E pare che la MotoGP stessa, in mancanza di altro, nutra la stessa speranza.
 
Occorre riflettere: un campionato senza moto e con pochi piloti, tutti però pronti a darsele di santa ragione per il Titolo MotoGP Low Cost 2009.
Bello, indubbiamente.
Ma utile?

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