Scooter e moto: mercato ancora in picchiata

Concessionaria moto
Niente da fare. Il mercato delle due ruote continua a pagare dazio innanzi all’imperante crisi economica. A nulla sono serviti gli incentivi governativi, che sono stati soltanto un lenitivo a fronte di un male (quello del calo delle vendite) ad oggi inguaribile. Nel mese di Maggio i dati relativi ai veicoli venduti hanno confermato l’andazzo di questo inizio 2010. Solo 38.449 immatricolazioni (con cilindrata maggiore di 50 cc) e un decremento pari al -30,6% rispetto allo stesso periodo del 2009.

In particolare gli scooter sono scesi a 26.478 unità (-34,8%), mentre l’anno scorso, grazie agli incentivi, erano saliti del +11,3%. Le moto invece si sono fermate a 11.971 vendite (-19,2%), nonostante si confrontino con un maggio 2009 che presentava già un calo del -18,8%. I 50cc con 9.107 registrazioni hanno fatto segnare un calo del -11,1% rispetto all’anno passato.
 
La negatività di questi dati non è ovviamente passata inosservata agli occhi dell’Ancma, che tramite il presidente Corrado Capelli, ha deciso ancora una volta di far sentire la propria voce al fine di denunciare senza fronzoli circostanziali la gravità della situazione.
 
Il nostro mercato nel 2009 aveva potuto contare su oltre 131 milioni di euro di incentivi, mentre quest’anno il fondo di
12 milioni di euro è durato un paio di settimane in Aprile
ha dichiarato il presidente di Confindustria ANCMA. “C’era da aspettarsi una contrazione sensibile del mercato come è già avvenuto anche per le auto. A nostro avviso il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe riconsiderare l’allocazione delle risorse in merito agli incentivi, visto che solo le moto e le barche hanno bruciato in pochi giorni gli scarsi fondi a disposizione. Al contrario vi sono categorie che di fatto non stanno utilizzando, se non in minima parte, quanto è stato assegnato. Sicuramente – prosegue Capelli – non riusciranno a consumare l’ammontare a loro disposizione entro la fine dell’anno e allora perché non spostare tali risorse sui settori che invece mostrano di poter sviluppare la domanda?”

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