Novità 2010: eCRP 1.2 moto elettrica da corsa

eCRP 1.2: un’immagine della moto elettrica italiana
CRP, storica azienda italiana che produce prototipi motociclistici per le competizioni da oltre 40 anni, ha preparato una nuova moto elettrica preparata quasi interamente in casa, dopo che nel 2009 il costruttore aveva presentato una prima motocicletta elettrica dotata del telaio della Cagiva Mito 125.

La nuova eCRP 1.2 è dotata di due motori in corrente continua paralleli collegati tra loro da un albero in grado di erogare 26 kW ciascuno: in totale la potenza massima erogabile è apri a 80 CV, ma solo 50 CV al massimo sono disponibili in maniera continua. La coppia massima è invece pari a 12 kgm, in molti casi maggiore di quella di una mille stradale. I motori, prodotti dall’azienda indiana Agni Motors, hanno un peso di unitario pari a 11 kg e sono stati rinforzati per renderli più adatti alle gare su pista. 
 
Dal punto di vista della ciclistica, il telaio è sostanzialmente quello ADV preparato da CRP stessa e utilizzato dal team WTR San Marino che prende parte al motomondiale nella nuova categoria intermedia: sono state però effettuate alcune piccole migliorie dal punto di vista aerodinamico, aspetto estremamente importante per una moto elettrica. All’anteriore è presente una forcella Marzocchi, mentre al posteriore è stato montato un ammortizzatore della Ohlins. I cerchi utilizzati sono Marchesini mentre l’impianto frenante presenta dischi Braking a margherita sia davanti che dietro. 
 
Il risultato è una moto che pesa 160 kg e che può raggiungere i 200 km/h con una pacco batterie che si ricarica in circa tre ore e che da solo costa la bellezza di 8000 euro, circa un quinto del prezzo totale della moto pari a quasi 40000 euro. 
 
Per vedere la eCRP 1.2 in azione dal vivo basterà aspettare gli ormai prossimi appuntamenti italiani del TTXGP previsti tra fine agosto e settembre su vari circuiti del Bel Paese: sarà interessante vedere soprattutto come risponderà il pubblico ad una competizione estremamente diversa rispetto a quelle riservate alle moto tradizionali che tanto successo continuano a riscuotere in terra italiana.

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