Stronchiamo le malelingue sul nascere: Jeremy Burgess, storico capo-tecnico di Valentino Rossi approdato in Yamaha e poi in Ducati assieme al pilota di Tavullia, non sarà al fianco del nove volte campione del mondo al Mugello, sede domenica del GP d’Italia.
La ragione del forfait è presto spiegata, e molto si discosta da quanto un appassionato potrebbe immaginare dopo aver letto che, nel confronto post-Assen interno al box della “rossa”, Burgess è rimasto a lungo in silenzio, quasi a voler dimostrare che cominciasse a non condividere certe scelte di sviluppo e gestione dello “spogliatoio”.
No: il dramma di Jeremy è ben più serio e vede coinvolta sua moglie Claudine, vittima di una malattia che si ha paura anche solo ad immaginare ma che certamente ha imposto – secondo quel poco che si sa, anche per via di un doveroso riserbo – accertamenti clinici urgenti e la vicinanza amorosa di un marito spesso assente da casa (in Australia) per lavoro, ma mai distante con il cuore.
Valentino Rossi, che pure ripone grandissima fiducia nel suo capotecnico e nel GP del Mugello, considerato quello del riscatto, ha acconsentito alla partenza immediata dell’amico Jeremy dall’Italia, destinazione casa.
Il suo posto sarà preso da Max Bertolini.
