Moto Guzzi Stelvio: la storia

La Moto Guzzi Stelvio è una delle colonne portanti del segmento enduro stradale. Venuta in essere non più di quattro anni fa, è riuscita in breve a conquistarsi un’ampia fetta di pubblico tanto da divenire diretta concorrente della Bmw R1200 Gs. La Stelvio 1200 4v è entrata ufficialmente in produzione a partire dal 2007, in sostituzione della “Quota”. Il nome scelto dalla casa di Mandello del Lario è un omaggio al passo dello Stelvio, tradizionale meta dei motociclisti nel corso dei “fuori porta”.

Questo due ruote è stato pensato per un utilizzo maggiormente stradale, riducendo sensibilmente le caratteristiche tecniche per il fuoristrada e privilegiando l’assetto turistico.
 
Anche per questo modello la Guzzi ha adoperato le soluzioni classiche della casa, adoperando il propulsore bicilindrico a V, in questo caso a 4 valvole per cilindro, e la trasmissione finale a cardano.
 
Relativamente alla ciclistica, anche questa presenta delle soluzioni classiche come l’adozione di una forcella a steli rovesciati all’anteriore e un monoammortizzatore regolabile al posteriore. L’impianto frenante invece si avvaleuna coppia di freni a disco da 320 mm all’anteriore e da uno singolo, da 282 mm, al posteriore.
 
La versione base inoltre è stata presto affiancata dalla variante Stelvio 1200 4V NTX, che presenta una nutrita serie di accessori derivati dalle competizioni di tipo Rally Dakar come paracoppa, paramotore, protezione cilindri e paramani, oltre che una coppia di motovalige in alluminio. Inoltre la ruota posteriore ha dimensioni 150/70-17 anziché la più stradale 180/55-17 della MY 2008.
 
Le vere novità però si sono focalizzate sul comparto motore. La Stelvio NTX infatti monta una prestante “quattrovalvole” (in grado di erogare ben 113 Nm erogati a soli 5.800 giri/min abbinati ad una potenza massima che si mantiene stabile sui 105 cv a 7250 giri/min) decisamente rinnovato rispetto al passato. Il propulsore infatti è stato reso più performante ai regimi medi e bassi, in modo da garantire un’ottima resa nei percorsi più impegnativi.
 
Altre innovazioni si sono concretizzate con l’introduzione di un albero a camme di nuovo profilo, un airbox dal cospicuo volume e una campana frizione decisamente più leggere rispetto al passato.

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