La crisi del team Ducati Xerox

Davide Tardozzi team manager di BMW a partire da questa stagione
La crisi del team Ducati Xerox appare un enigma veramente indecifrabile per tutti gli appassionati del campionato Superbike e in molti stanno cercando di trovare una spiegazione plausibile a quest’ inizio di stagione non proprio brillante della casa di Borgo Panigale.

I maligni parlano di una crisi tecnica dovuta al fatto che Ducati avrebbe investito parecchio per la GP10, trascurando invece lo sviluppo delle derivate di serie: un’ipotesi ardita vista la vittoria di Haga a Valencia e i buoni risultati di Byrne, Checa e Smrz con le Ducati private. 
 
Altri sostengono che il vero problema siano i piloti: in realtà nelle stagioni precedenti Haga e Fabrizio hanno sempre garantito il massimo impegno e una certa cattiveria agonistica e pare difficile che abbiano perso in un colpo solo queste caratteristiche, anche se il giapponese (che visto da fuori sembra avere un carattere piuttosto chiuso e difficile) può forse risentire psicologicamente dell’esito infelice del mondiale dell’anno scorso
 
La maggior parte dei commentatori sembra però d’accordo sul fatto che il catalizzatore della crisi sia stata la partenza del team manager Davide Tardozzi, ipotesi suffragata dai buoni risultati ottenuti dalla BMW, di cui il ravennate è diventato il responsabile a partire da questa stagione. 
 
Personalmente concordo con questi ultimi e ritengo che Ducati avrebbe dovuto fare tutti gli sforzi possibili per tenersi stretto un manager del calibro di Tardozzi: la sua esperienza di oltre quindici anni nella gestione di situazioni e piloti, la sua capacità di essere un punto di riferimento costante per il team soprattutto nei momenti difficili e il suo palmares sono in pochi ad averli sulla scena motociclistica internazionale e in questo momento sarebbero più che necessari al team Ducati Xerox.

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