Honda punta sulle Motociclette per sopravvivere alla crisi dell’Automotive

[galleria id=”441″]In un periodo di galoppante crisi come quello in cui sono calate adesso tutte le più importanti aziende automobilistiche e motociclistiche, la Honda che ha all’ attivo il fragoroso ritiro dalla Formula 1, prova a fare i conti con il futuro e a gettare basi solide nel presente per fronteggiare il tempo che verrà.

Per questo, meglio concentrarsi sul core business dell’ azienda, ossia le motociclette, che avranno il compito di “aiutare” il settore dell’ auto ed evitare un suicidio alato difficile da accettare.
 
“Le motociclette saranno il sostegno del business Honda” – Inizia così l’ ultimo report Honda relativo alle strategie future di sopravvivenza e di sviluppo dell’ azienda.
 
In una manovra di profondo e cosciente “outing, la casa alata prova a rivedere le stime e i costi di un futuro che necessita di qualche manovra decisa per rimanere vivo e permettere alla casa alata di restare uno dei più grandi player motoristici a livello mondiale.
 
Così aveva detto Takeo Fukui, CEO Honda, appena qualche giorno fa, parlando del difficile parto del ritiro Honda dalla Formula 1: “Honda deve necessariamente proteggere le attività del suo core business e assicurare una vita a lungo termine che sia in grado di fugare le minacciose incertezze economiche che continuano a colpire le aziende motoristiche in questo ultimo periodo.
 

Le difficoltà della Honda nel convivere all’ interno del tessuto economico-finanziario attuale derivano dalla difficile situazione internazionale che si è abbattuta sul settore dei consumi e, soprattutto, su quello dei consumi automotive/motorcycling.
Honda, del resto, è basata su uno spazio vettoriale in tre dimensioni, composto da tre coordinate che sono le motociclette, le automobili e l’ energia e rinunciare anche solo ad uno di essi potrebbe equivalere a perdere una grande quantità di forza oltre che una grossa fetta di mercato.
 
La tradizione alata e la storia dei mercati motoristici nipponici dimostrano che i motocicli restano forti, in termini di vendite, nonostante l’ ambiente economicamente non florido e, per tradizione, sono sempre riusciti a sostenere Honda nei momenti più critici.
Le persone, inoltre, manifestano un interesse sempre crescente verso le motociclette e i motocicli in genere, che si rivelano essere un mezzo economico per i pendolari e un veicolo “easy-to-own” & “easy-to-use” in ogni circostanza.
 
In alcuni paesi emergenti, inoltre, come l’ Asia e il Sud America per esempio, i motocicli vengono utilizzati quotidianamente e, nonostante cambiamenti economici e minacce esterne, la previsione è che il mercato delle due ruote continui il suo naturale trend di crescita.
Ne è convinta la Honda che, per evitare di tagliare su Ricerca e Sviluppo, inconcepibile per gli asiatici dell’ isola nipponica, ha ritenuto opportuno tagliare sulle competizioni a quattro ruote.
 
Una decisione, a questo punto, comprensibile che getta luce anche sulle prossime manovre Honda nel settore dei motocicli e sottintende che la Honda, a meno di sconvolgimenti globali incontrollabili, non si ritirerà dalla MotoGP perchè non ha nessuna intenzione di farlo.
 
Il core business sono le motociclette e la MotoGP è una delle migliori vetrine internazionali.
 
E la Honda, da buona giapponese, sa che i tempi degli Harakiri sono finiti da tempo.

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