FMI: il Registro Storico cambia pelle

La Federazione Motociclistica Italiana ha reso note le nuove procedure per l’iscrizione di un veicolo a due ruote nel Registro Storico, la sezione che raggruppa e tutela tutte le motociclette di interesse collezionistico e storico, vero e proprio patrimonio da valorizzare in quanto preziosa testimonianza dell’ingegno e della passione dei costruttori e dei proprietari.

In particolare le richieste d’iscrizione al Registro vanno sempre indirizzate ad un esaminatore nazionale (o, al massimo, ad un referente abilitato per le moto d’epoca, qualora il proprio moto club possa contare su questa figura) presentando la nuova documentazione semplificata scaricabile online dal sito della Federmoto
 
Insieme alla documentazione suddetta, è inoltre necessario munirsi di nove foto della moto e di ulteriori certificati che variano a seconda delle condizioni e della tipologia delle due ruote stesse: ad esempio per i ciclomotori privi di libretto di circolazione e di certificato di conformità, è sufficiente allegare una dichiarazione di proprietà e un documento di identità, mentre per le motociclette radiate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) bisogna produrre anche una dichiarazione di corretta conservazione e una dichiarazione dell’officina che ha messo le mani sul veicolo che attesti il tipo di lavoro eseguito. Per le richieste di Tipo “A”, invece, il libretto di circolazione è d’obbligo, come del resto il foglio complementare o il famoso CDP. 
 
Insomma ci sarà ancora da affrontare un bel po’ di burocrazia della quale tutti farebbero molto volentieri a meno, con la speranza però di vedere la propria due ruote ammessa ad un club davvero prestigioso grazie all’importante impegno della Federazione Motociclistica Italiana.

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