BMW Troppe Vendite e il Controllo Qualità ne risente negativamente

Cosa da non crederci, eppure anche nelle case costruttrici migliori succede.
La notizia è di quelle che non ci aspetteremmo, soprattutto da un’ azienda tedesca, la cui nazionalità equivale spesso, nell’ immaginario collettivo internazionale, al concetto di ottima qualità e di massimi livelli di efficienza.
Invece, sembra che anche la BMW

Sembra, infatti che la celebre casa della ventolina sia stata (e lo sia ancora) assalita dalle cavallette: un incremento vertiginoso di clienti e, quindi, di vendite.
Un bene, certo, ma che cela anche dei risvolti negativi.
 
La casa di Monaco, inondata da richieste di acquisto (fino a 6 mesi di attesa per la consegna della due ruote acquistata) e messa una bella spruzzata di protossido d’ azoto alla produzione, ha inevitabilmente tradotto questo interessante e felice backlog in uno scadimento del controllo interno di qualità.
Così sembra, almeno, stando a quanto scrive Motociclismo secondo cui il Controllo Qualità della casa di Monaco sarebbe andato in tilt proprio a causa di questa vertiginosa crescita delle vendite.
 
E così, hiavi elettroniche non riconosciute, benzina improvvisamente in riserva appena dopo aver fatto il pieno, immobilizer che si rifiuta di riconoscere anche il proprietario, alcune sfortunate R1200 GS tradite dalla pompa della benzina e Boxer indecisi e brontoloni in attesa di una visita dal concessionario…
 
Tra clienti perplessi e concessionarie impazzite, la BMW gelida e imperturbabile ammette: “Questi sono stati gli ultimi due problemi con cui abbiamo avuto a che fare. La causa è stata un aumento del 40% nelle vendite (quota stock più produzione n.d.r.) che ci ha costretti ad incrementare le moto in linea di montaggio del 15 – 20 % all’anno, mettendoci in difficoltà”.
 
BMW ventolina
 
Il problema esiste, dunque.
Quindi, perchè non fare una campagna di richiamo, che spesso percepita dai clienti come sinonimo di serietà più che di problematiche tecniche.
 
Il Presidente della ventolina, Hendrik von Kuenheim, è lapidario: “Abbiamo venduto più moto e quindi è normale che ci siano stati più problemi”.

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